Tina e Antonio, 65 anni d'amore a Gandino

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Data pubblicazione: 

24/02/2011
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Hanno festeggiato con lo stesso entusiasmo che li ha uniti, nel lontano 1946. Antonio Servalli e Tina Moro di Gandino hanno celebrato ieri le «nozze di ferro» che segnalano il traguardo dei 65 anni di matrimonio.
Antonio e Tina vivono nella zona di Cima Gandino. Lui è nato nel 1924 e ha lavorato una vita come operaio tessile. Lei, di tre anni più giovane, è nativa di Clusone, ma ha trascorso l'infanzia in Francia insieme al padre emigrante e alla famiglia. Al ritorno in Italia il colpo di fulmine con Antonio, sposato che aveva solo 19 anni, con la necessaria firma di assenso del padre. Poi l'arrivo dei figli Marisa, Gianfranco, Sergio, Ugo e Renata e di sette nipoti e cinque pronipoti.
«Un bel gruppo – confermano i figli – per il quale i nonni sono un vero e proprio centro di gravità permanente». Antonio e Tina mostrano ancora la carica di un tempo, la stessa che negli anni ha fatto loro affrontare i momenti difficili, come nel 1943, quando Antonio fu chiamato alle armi come artigliere alpino a Cremona. Catturato dai tedeschi il 9 settembre e detenuto a Peschiera, fu portato in Toscana nelle zone di guerra, ma riuscì a fuggire. Ripreso, fu mandato in Germania e successivamente a Bergamo, alla Montelungo, dove fu graziato dalla condanna a morte e inviato al fronte a Punta Frejus.
Nel dopoguerra lavorò agli Opifici, in paese, scegliendo di fare (per 28 anni) il turno di notte, mentre Tina si è sempre occupata dei figli. Lui è ancora oggi attivo nel Gruppo alpini, come custode della «cappella dell'uccellino» a Cirano, dove collaborò attivamente alla ricostruzione. Per festeggiare non è mancato un ballo, la grande passione che lo vede sempre in prima fila alle feste di paese.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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