I Mille marciarono con lo «scarlatto» tinto a Gandino

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30/01/2011
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Camicia garibaldina esposta recentemente a Gandino

Arrivava da Gandino lo «scarlatto garibaldino». Un rosso «fiammante», come fu definito dalle cronache dell'epoca. È il colore che caratterizzò nel 1860 le divise dei Mille, guidati da Garibaldi alla conquista del Regno delle Due Sicilie. Bergamo e i bergamaschi contribuirono all'Unità d'Italia non soltanto con i volontari partiti con il Generale, ma anche con una serie di appoggi e forniture confermati da una ricca letteratura, non ultimo il volume «Scarlatto garibaldino», scritto da Piero Gelmi e Battista Suardi ed edito nel 2007 dal Museo della Basilica di Gandino.
La storia si inserisce nella più vasta epopea dei produttori di «pannilana» gandinesi, che, grazie alla fiorente arte tessile, avevano raggiunto i mercati di mezza Europa e una grande prosperità. Pregiatissima era la tintura dello «scarlatto», un rosso particolarmente acceso. Lo si creava utilizzando la polvere ottenuta essiccando la cocciniglia, minuscolo insetto parassita di molte piante. Luogo deputato a queste operazioni fu la Tintoria di Prat Serval, posta nella zona della sorgente Concossola, che offriva un'acqua con caratteristiche ideali. Nel 1961, in occasione del centenario dell'Unità d'Italia, su quello stabile, (ora in disuso, ma recentemente inserito fra i luoghi del cuore del Fai) fu posta una lapide: «Qui arte vetusta tinse le camicie rosse, che sangue generoso avrebbe ritinto nelle battaglie della libertà». Lo «scarlatto gandinese» fu scelto dai garibaldini grazie a Gian Battista Fiori, imprenditore gandinese che a Milano aveva ottime entrature nel Regno del Piemonte. Probabilmente non tutti i garibaldini partirono con una regolare «divisa»: si riuscirono a preparare solo poche centinaia di camicie, per buona parte cucite a Bergamo, nella sartoria di Celestina Belotti, fidanzata di Francesco Nullo.
I festeggiamenti per l'Unità d'Italia prevedono a Gandino numerosi appuntamenti nel corso dell'anno, coordinati da un Comitato presieduto dal sindaco Gustavo Maccari. «Una nostra delegazione – conferma Maccari – ha partecipato alle celebrazioni a Teano in autunno e a gennaio abbiamo presentato una mostra a tema con una specifica emissione di cartoline celebrative. Sono previsti numerosi eventi, anche con i ragazzi delle scuole». I gandinesi hanno invitato il presidente Giorgio Napolitano a Gandino. «Nei giorni scorsi – conferma il sindaco – abbiamo ricevuto una lettera siglata dal direttore dell'Ufficio di segreteria del Quirinale, Carlo Guelfi, che segnala i già intensi programmi presidenziali che rendono impossibile l'ipotesi. La missiva invia comunque a tutti i gandinesi i personali saluti del presidente».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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