In 500 sul Formico, ricordando Cati

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04/01/2011
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Gli escursionisti giunti in vetta al Formico per Capodanno

Circa cinquecento persone hanno raggiunto, la mattina di Capodanno, la vetta del pizzo Formico, montagna posta sullo spartiacque tra l'altopiano di Clusone e la Valgandino.
Lassù, a 1.637 metri di altitudine, di fronte a un panorama mozzafiato e nel silenzio dell'alpe hanno partecipato alla Messa celebrata ai piedi della grande Croce ferrea innalzata sulla cima nel 1933 dai fratelli Colombo di Clusone. A officiare l'Eucaristia, per il 41° anno, don Martino Campagnoni, 84 primavere, responsabile del Patronato San Vincenzo di Clusone. Era affiancato, nella celebrazione, da altri due sacerdoti. «Come sempre si è trattato – ha dichiarato don Martino – di una giornata speciale, grazie anche a una temperatura non troppo rigida. Non mi sarei poi aspettato una partecipazione così numerosa di appassionati di montagna, che hanno raggiunto la vetta del Formico salendo da Gandino e anche dal Pianone di Clusone»
Nel corso dell'omelia sono stati ricordati i Caduti in montagna e anche Cati Ongaro, scomparsa lo scorso anno, che per innumerevoli anni ha gestito, con immensa passione, il rifugio Farno, oggi chiuso. Tra i presenti, in cima al Formico sono saliti anche il sindaco di Clusone Paolo Olini, la guida alpina Edo Panizza e i fratelli Luigi, Giusepì e Antonio Trussardi di Clusone che, come sempre, dopo la Messa hanno offerto una fetta di panettone e un sorso di spumante come augurio per l'anno appena iniziato.

Autore: 

E. V.

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