Dopo la costruzione della stradaIl sindaco: soluzione più sicuraMa per la Lega costa troppo
L'ultima seduta del Consiglio comunale di Gandino è stata l'occasione per mettere una volta per tutte la parola fine all'annosa questione della nuova strada che porta al monte Farno evitando l'abitato di Barzizza. È stato infatti approvato definitivamente il progetto per la sistemazione della zona di innesto della bretella, all'inizio di via Milano in zona «ex Makallè». Progetto che, secondo il sindaco Gustavo Maccari, «migliorerà la sicurezza della percorrenza e consentirà oltretutto di realizzare un marciapiede, di cui Gandino è molto povera. Abbiamo scelto una soluzione con due rotonde di cui una a raso, secondo noi questo è il tracciato più sicuro. È c'è il parere positivo di massima della consulta». Oggi nella zona dell'innesto si trova un semaforo «intelligente», soluzione tampone in vista della creazione dell'opera.
I dubbi della Lega
I membri dell'opposizione leghista hanno però portato all'attenzione del Consiglio alcune perplessità derivanti dal progetto del nuovo innesto. Innanzitutto i costi: «Più di 200 mila euro paiono eccessivi per un pezzo di strada e due rotonde», spiega Mirko Brignoli. Il gruppo dei leghisti ha lamentato anche poco coinvolgimento da parte dell'amministrazione: «L'aspetto che più ci ha lascito perplessi è il fatto che questa faccenda non sia mai stata portata in Commissione territorio. In quella sede avremmo potuto visionare per tempo il progetto e discutere delle questioni più problematiche, mentre ora è troppo tardi: possiamo solo evidenziare i nostri dubbi in merito».
Per recarsi a Barzizza ora «sarà necessario fare un giro ad anello di cui si poteva fare a meno – precisa Marco Ongaro – usando invece i fondi per allargare la strada verso il Monte Farno e per realizzare un marciapiede in via Milano».
I tasselli futuri
Il progetto, approvato con il voto contrario della minoranza, vedrà l'aggiunta di altri tasselli in futuro. Spiega il primo cittadino gandinese: «Completate le opere relative all'innesto, sarà necessario dotare di ulteriori opere le via Cà da Pì che collega l'innesto alla nuova bretella già in funzione da inizio anno».
Nel corso della seduta è stato discusso anche il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 17 mila euro per le spese legali in merito alla causa che ha visto coinvolto l'ex assessore Leonardo Motta, citato in passato per la questione della bretella (la realizzazione dell'opera principale, sul tema Motta si era dimesso dalla Giunta) e poi risultato prosciolto dalle accuse.
La discussione si è concentrata in particolare sull'onorario dello studio legale che è sembrata contenere varie incongruenze ai consiglieri e all'amministrazione, la quale si sta occupando di verificare il caso rimettendosi alla verifica del consiglio dell'Ordine degli avvocati. Da una parte la maggioranza, che ha approvato il riconoscimento del debito, dall'altra l'opposizione che si è astenuta in attesa della verifica.
Altri punti all'ordine del giorno erano l'assestamento generale del bilancio 2010 e l'approvazione dello Statuto dell'associazione generale del turismo e della cultura «Promoserio» (organo di coordinamento della attività turistiche e culturali della Valle seriana promosso dalla Comunità montana) approvato, quest'ultimo, all'unanimità.
Al termine della seduta il consigliere Stefania Mistri, della lista «Insieme per Maccari Sindaco», ha rassegnato le dimissioni dalla carica «per motivi personali e lavorativi».