La spinata di mais made in Gandino sfiderà la pizza

È la novità gastronomica dei «Giorni del melgotto»Domenica il debutto con mozzarella e pomodorini

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08/10/2010
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Una delle scorse edizioni dei «Giorni del melgotto»
La Spinata in scena a Gandino

Molto di più di una semplice pizza, qualcosa di diverso dalla tradizionale piadina: si chiama «spinata» e sarà la novità dei «Giorni del melgotto» iniziati ieri a Gandino grazie alla regia organizzativa della Pro loco e del Comune. Si tratta della terza edizione di un evento che celebra il momento del raccolto del mais spinato di Gandino, una varietà tipica selezionata e rivalutata in questi anni da uno specifico progetto del Cnr attraverso il Centro di maiscoltura di Stezzano.
La «spinata» è un particolare impasto ottenuto con una selezionata miscela di farine, fra le quali (ingrediente irrinunciabile) quella ottenuta proprio dallo spinato gandinese. A lavorare al progetto è stato fra gli altri Giacomo Zucca di Casnigo, il panettiere che ha creato la ricetta della «Garibalda», che la Camera di Commercio ha scelto quale pane tipico bergamasco.
«Domenica – conferma Emanuel Caleca dell'Albergo Caffè Centrale che ha sfornato i primi assaggi di spinata – proporremo questa novità con salumi tipici della valle, ma anche con mozzarella dell'agro di Casnigo e pomodorini dell'orto».
Il mais gandinese affonda le proprie radici in un passato molto remoto, tanto che Gandino vanta il primato di essere il primo luogo in Lombardia dove fu coltivato il mais, grazie probabilmente ai mercanti dei pannilana che portarono in paese quel seme chiamato melgotto.
«Si tratta di un lavoro scientifico – conferma l'assessore Filippo Servalli – cui abbiamo affiancato una serie di iniziative di carattere culturale, didattico ed economico. Da ricordare in questo senso il lavoro del distretto del commercio de "Le Cinque Terre della Valgandino" e la creazione del De. Co., un marchio di qualità comunale che certifica la provenienza di un prodotto da uno specifico territorio, secondo un'idea partita nel 1999 dall'enologo Luigi Veronelli».
Il primo appuntamento ieri sera nella biblioteca civica, con la presentazione del volume «Così parlavano i nostri padri». Il volume, edito dalla Pro loco, è stato curato da Pietro Gelmi e illustrato da Antonio Rottigni. Raccoglie oltre mille fra proverbi, modi di dire, filastrocche e indovinelli in dialetto gandinese, con relativa traduzione e spiegazione. La tiratura è limitata a 500 copie numerate, prenotabili in biblioteca (035.746144). Oggi sarà invece la volta dell'incontro tecnico con il perito agrario Paolo Valoti (che è anche presidente del Cai Bergamo) che presenterà il percorso di selezione e le attività necessarie per una corretta coltivazione.
Domani alle 16,15 lo spinato invaderà la piazza del municipio e i ragazzi delle scuole provvederanno alla scartocciatura delle pannocchie. L'animazione sarà affidata al «baghèt» di Valter Biella e alla fisarmonica di Giampiero Crotti. In piazza arriveranno anche «Ciina e Marièta», uno storico sketch dialettale con due comari di paese creato da Bepo Servalli. Per i ragazzi merenda a base di Garibalda e Nutella. In serata un'appendice particolare: una cena tipica a scopo benefico nel suggestivo contesto del Convento delle Orsoline, dove grazie al Photoclub Someanza saranno esposte antiche fotografiche dagli Archivi storici di Bergamo.
Domenica mattina sotto i portici del municipio il melgotto incontrerà l'aroma dei porcini e altre varietà di funghi. È infatti in programma, in collaborazione con il Gruppo Bresadola di Villa d'Ogna e in coincidenza con la Giornata micologica nazionale, un'esposizione di funghi con possibilità di sottoporre a determinazione il raccolto da parte degli appassionati. L'Albergo Centrale, oltre alla già citata spinata che avrà il ruolo di prima attrice, proporrà assaggi di polenta e funghi, mentre Daniela e Francesco del Baraonda di Cirano delizieranno i buongustai con torte e biscotti a base di mais. Tutto i dettagli sul sito www.gandino.it.

 

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