Campi sintetici, Radici terzo al mondo

Per le Tessiture Pietro Radici di Gandino una posizione leader nei filati per erba artificialeLa posa in opera del manto erboso del nuovo impianto di Stezzano curato da Sit-in Sport

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Data pubblicazione: 

12/10/2010
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Marco Costanzo, direttore di divisione di Radici Pietro Industries & Brands

«Nel settore della fabbricazione di filati per erba sintetica siamo ormai il terzo produttore al mondo – annuncia Enrico Buriani, amministratore delegato di Tessiture Pietro Radici spa di Gandino – con un fatturato stimato per il 2010 di circa 17 milioni di euro, che rappresentano il 40% del volumi d'affari globale della società. Ed è un comparto destinato a svilupparsi ulteriormente: nell'ultimo biennio ha risentito della crisi economica, ma in precedenza evidenziava volumi di crescita attorno al 15-20% annuo. E pochi altri settori potevano vantare analoghe potenzialità. Ora stiamo consolidando la nostra posizione». Il dirigente della società appartenente al Radici Group spiega la strategia aziendale a margine della manifestazione «Allenare sul sintetico», svoltasi ieri al nuovo campo di calcio in erba sintetica della Polisportiva di Stezzano, che ha visto la partecipazione, tra gli altri di 200 allenatori e preparatori atletici, oltre a Antonio Armeni, presidente della Commissione impianti della Lega nazionale dilettanti, nonché della Commissione impianti sportivi in erba artificiale.
«In Italia – prosegue Buriani – vengono installati all'anno circa 120-130 impianti con manto artificiale, contro i 250-300 della Spagna. Nel nostro Paese sono ormai più di mille i campi di calcio allestiti con questo tipo di rivestimento». Il filato di poliammide con il marchio Radigreen viene utilizzato anche per campi di calcetto, hockey, golf e anche in ambienti ricreativi e domestici. I principali mercati di sbocco all'export sono il Belgio e l'Olanda.
La realizzazione dell'impianto di Stezzano è stata curata dai «cugini» della Radici Pietro Industries & Brands (Miro Radici Group), che ha seguito la posa in opera del manto erboso attraverso il braccio operativo Sit-in Sport impianti. «La quota di fatturato per l'erba sintetica – precisa Marco Costanzo, direttore di divisione della società di Cazzano Sant'Andrea – rappresenta circa il 25-30% del fatturato complessivo di 50 milioni annui, cui concorrono anche la moquette e i prodotti per l'automotive (tappetini e tessuti per il sottoscocca dei sedili d'auto)». Si tratta di un business partito circa sei anni fa e che è cresciuto notevolmente. L'azienda seriana, che conta 200 dipendenti, ha contribuito alla realizzazione di tre campi in erba sintetica a Firenze, uno a Brescia e un altro a Riccione. «Come Sit-in sport impianti – aggiunge Luca Bana, amministratore unico della società di Casazza - però ci occupiamo principalmente della realizzazione di impianti sportivi in Lombardia. Nelle altre aree la Radici Pietro Industries si avvale della collaborazione di altri operatori». Per la srl di Casazza, conclude Bana, il 2010 si dovrebbe chiudere con circa tre milioni di euro di fatturato e 100 mila metri quadri di impianti in erba artificiale installati.
«Nel giro di circa otto anni – sottolinea Antonio Armeni – si è arrivati alla quota di quasi 1.500 campi di calcio attrezzati con erba sintetica. Se si considera che ci sono 16 mila campi dilettantistici attivi in Italia, si comprende come siano ampi i margini di sviluppo». «Installare un impianto in erba sintetica – conclude Costanzo – costa circa 400 mila euro. Occorrono circa 100 tonnellate di sabbia e altrettante di gomma per consentire poi la posa di 25 rotoli da 60 metri». Un investimento che può durare dai 7-8 ai 10-12 anni, con una manutenzione ridotta rispetto ai campi in erba naturale. A. I.

 

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