Lo chiedono gli amici del giovane, vittima di un incidente sulla strada della Val Gandino
L'amicizia che continua oltre la morte, unita all'impegno per fare in modo che simili tragedie non debbano ripetersi.
Erano numerosi i parenti e gli amici di Marco Bonandrini che domenica 18 luglio a Casnigo si sono stretti in un ideale abbraccio in occasione della giornata conclusiva della festa dell'oratorio, al campo sportivo comunale. Marco era uno studente sedicenne del paese, morto la sera dello scorso 15 aprile nel tremendo impatto del suo scooter contro due auto lungo la provinciale 42 della Valle Gandino, quella «via Lungo Romna», tristemente ricorrente nei verbali di incidenti mortali negli ultimi decenni.
Al mattino Marco è stato ricordato durante la Messa al campo, mentre nel pomeriggio l'emozione di un omaggio struggente e carico di affetto è stata affidata ai messaggi degli amici, a una lettera della mamma Rosangela e soprattutto alla musica, quella che univa Marco e tutti i suoi amici nei momenti di svago.
Su Facebook, la piazza virtuale dove adolescenti e giovani si incontrano quotidianamente, sono oltre 1.300 coloro che hanno aderito sin dalle ore immediatamente successive alla sua morte al gruppo «Un nuovo angelo è salito in cielo», ma tantissimi, ancora in questi giorni, condividono pensieri, gioie e canzoni sulla pagina che Marco a suo tempo aveva pubblicato. «Non so dove vanno le persone che muoiono, ma so dove restano», scrive un'amica, a cui fa eco un ragazzo che dedica a Marco «Sei nell'anima» della Nannini.
Sul social network è nato anche il «Comitato amici delle vittime sulla provinciale 42 del Lungo Romna». A crearlo un giovane di Barzizza, Carlo Picinali. «Insieme ad alcuni amici – spiega – abbiamo pensato che fosse un modo concreto per fare qualcosa. Vogliamo assolutamente evitare polemiche sterili e inutili, ma porre comunque all'attenzione degli amministratori e dell'opinione pubblica un tratto di strada particolarmente pericoloso».
La strada provinciale 42 del Lungo Romna si dirama da quella della Valle Seriana e si snoda per circa sette chilometri, toccando i diversi comuni della Valle Gandino. «Il tratto più pericoloso – scrive Picinali su Fb – è quello iniziale, compreso fra i territori comunali di Casnigo e Leffe, che misura meno di due chilometri. Negli ultimi decenni ci sono state almeno otto vittime in sette diversi episodi, cui si aggiungono decine di feriti in alcuni casi anche gravi. È una strada molto pericolosa per tanti motivi: la carreggiata molto stretta rispetto all'alta densità di traffico, il fondo stradale insidioso nei mesi invernali e in caso di maltempo, la scarsa illuminazione. Su questo tratto si affacciano esercizi commerciali e abitazioni. L'imprudenza e l'alta velocità vanno ovviamente evitate, ma per la sicurezza si può fare di più».
Il comitato, che ha superato i mille iscritti, vuole essere uno spazio di sensibilizzazione affinché azioni efficaci possano cambiare la situazione strutturale della strada. «Qualcosa – segnala Picinali – comunque si muove. A fine maggio la Provincia ha annunciato l'allargamento, l'illuminazione e il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale. Con tutta probabilità la viabilità sarà anche regolata da un semaforo intelligente. Il progetto dovrebbe essere pronto entro l'autunno e i lavori speriamo possano poi procedere celermente».
In questi giorni vanno registrate anche le limitazioni deliberate dal Comune di Casnigo riguardo le modalità di effettuazione di alcune serate musicali davanti al Flowers Cafè, sul piazzale del centro commerciale che si affaccia sulla via Lungo Romna. La vigilanza urbana ha segnalato la pericolosità di un intrattenimento visibile dalla provinciale, che può distrarre gli automobilisti in transito. «Abbiamo collaborato attivamente con il Comune – conferma la titolare dell'esercizio, Emanuela Caleca – e trasferito la serata dello scorso venerdì sulla terrazza superiore messa a disposizione dal ristorante "Mare e Monti". Per le prossime settimane abbiamo proposto l'installazione di barriere protettive che limitino la visuale del piazzale dalla provinciale. L'intrattenimento e la ristorazione sono il nostro lavoro, ma la sicurezza è assolutamente prioritaria».