Negli annulli postali la storia di Gandino

Un libro e una mostra ricca di rarità per celebrare il bicentenario dell'ufficio

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01/07/2010
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Una busta partita da Gandino per Venezia nel 1857

Duecento anni di storia celebrati da un libro e da una mostra ricca di rarità. Gandino oggi festeggia il bicentenario del primo Ufficio postale , attivato nel 1810.
«La corrispondenza – conferma Flavio Caccia, presidente del Gruppo filatelico Valgandino che coordina l'iniziativa – era elemento essenziale per le attività imprenditoriali gandinesi. Per riordinare la massiccia corrispondenza postale in Val Gandino venne autorizzata, il 1 luglio 1810, l'apertura di un Ufficio postale, dotato di bollo "Gandino". Nel 1850 l'avvento dei francobolli modificò il sistema e diede definitivamente il via anche alla filatelia».
I collezionisti e gli appassionati che seguono la filatelia come investimento economico e, soprattutto, come attività culturale non mancano a certo a Gandino, sede di Sportello filatelico ufficiale insieme a Bergamo e Lovere. Nel 1969 in paese è nato il Gruppo Filatelico Valgandino, secondo in provincia solo a quello di Bergamo, mentre dal 1995 è attivo anche il Centro culturale postale, che ha ricostruito la storia del paese attraverso la corrispondenza, creando anche buste celebrative in coincidenza di ogni emissione nazionale. In oltre 40 anni di attività sono da ricordare anche le esposizioni e gli annulli dedicati all'arte tessile, al pittore Loverini e a don Francesco Della Madonna, fondatore dell'Istituto religiose suore Orsoline di Gandino. «In anni di ricerca – continua Caccia – abbiamo reperito fra l'altro una busta datata 6 agosto 1810, la prima lettera conosciuta partita con regolare annullo "Gandino". Si trattava allora di un timbro rettangolare, con la sola dicitura in stampatello del toponimo, che è diventato il nostro simbolo. Gandino fu scelta perché capoluogo di Cantone, con competenze per il disbrigo della corrispondenza nei centri di Barzizza, Cazzano, Casnigo, Cene, Colzate, Fiorano, Gandino, Gazzaniga, Leffe, Peia, Orezzo e Vertova».
Un episodio particolare è avvenuto nel 2000, quando in coincidenza con l'emissione di due annulli celebrativi a Gandino le Poste Italiane annullarono la corrispondenza con un timbro datario (il cosidetto Guller) dal codice errato: 24042 invece del corretto 24024. Un timbro finito su pochissimi esemplari e per questo molto ricercato dai collezionisti.
Un annullo speciale verrà apposto anche quest'anno, oggi dalle 16 alle 22, all'auditorium delle Suore Orsoline, dove verrà allestita una mostra con francobolli e annulli legati agli Antichi Stati italiani: oltre 200 lettere, recuperate durante un'appassionata ricerca collettiva. Ogni missiva sarà corredata da bollo o da francobollo vidimato, per competenza, dal recapito postale di Gandino.
«I valori bollati e gli annulli – sottolinea Caccia – sono una miniera inesauribile di informazioni per chi vuole ricostruire la storia del paese. Oggi alle 20,30, grazie all'appoggio del Comune di Gandino, presenteremo il volume "Servizi Postali a Gandino 1600-1850" curato da Mario Carrara. Una ricerca che conferma come il primo Ufficio Postale di Gandino si trovasse lungo l'antica via Mirandola, l'attuale via Papa Giovanni, a pochi passi dalla piazza del municipio».
Sulla facciata del palazzo è stata posta una stele commemorativa opera dell'artigiano orafo Mauro Moioli, che sarà inaugurata sabato alle 17. Le autorità, accompagnate dai bambini del paese, percorreranno le vie del centro storico su un «trenino postale», che introdurrà anche i festeggiamenti della successiva Notte Bianca. La mostra nel convento delle Orsoline resterà aperta anche domani (dalle 20 alle 22,30) sabato, domenica, il 10 luglio e l'11 luglio.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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