E a Gandino ancora braccio di ferro sulle ronde

Il primo cittadino: «Niente delibera senza i presupposti».Brignoli (Lega): un'opportunità

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20/06/2010
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Si è svolta venerdì l'assemblea pubblica indetta dal Comune di Gandino per discutere di sicurezza con gli amministratori locali e i parlamentari bergamaschi invitati dal sindaco Gustavo Maccari. Se l'ultimo incontro del 18 maggio, promosso dai residenti di Cirano a seguito dei numerosi furti compiuti nella zona aveva coinvolto più di 400 cittadini, stavolta in biblioteca c'erano poco meno di 50 persone. All'invito di Maccari hanno risposto gli amministratori di Peia e Cazzano e i deputati Nunziante Consiglio (Lega Nord), Giovanni Sanga (Pd) e il consigliere regionale Mario Barboni (Pd), giunto in chiusura di serata.
Ferma la posizione dell'amministrazione di Gandino, ribadita dal sindaco più volte con l'affermazione che «se non ci sono tutti i presupposti per creare gli "osservatori volontari" (le cosiddette ronde, ndr), la delibera non verrà firmata» pur essendo disponibile all'attuazione di una legge dello Stato. Da ricordare che il 24 maggio il Comune ha adottato due delibere per l'installazione di sistemi di videosorveglianza e per il rafforzamento della polizia locale. Il capogruppo di minoranza della Lega, Mirko Brignoli, ha chiarito che istituire le ronde deve essere visto come «opportunità per rispondere nell'immediato a un eventuale bisogno»; sull'utilità delle stesse si è detta d'accordo Albina Manuela Vian, sindaco di Cazzano.
La disponibilità di qualche cittadino pare esserci, come ha indicato Piero Gelpi, uno dei cittadini «visitati» dai ladri: «Già una forma di sorveglianza è stata spontaneamente attuata dalla gente, io ho raccolto 14 nominativi di persone interessate alle ronde». Il controllo del territorio da parte dei cittadini attenti a movimenti insoliti sarebbe un ottimo deterrente, è stato il suggerimento comune da parte dei politici Consiglio, Sanga e Barboni, che hanno pure ribadito il ruolo delle forze dell'ordine. Il vicesindaco di Peia, Santo Marinoni, ha chiesto leggi più severe per chi delinque, mentre «chi si difende non dovrebbe rischiare di finire egli stesso in carcere», come hanno sostenuto anche alcuni cittadini intervenuti al dibattito.
Le sollecitazioni rivolte ai politici dal pubblico hanno spaziato dalle scelte del governo nei confronti degli investimenti per le forze dell'ordine, ai problemi legati all'immigrazione, al sistema giudiziario e alla manovra finanziaria.

Autore: 

Laura Arnoldi

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