Dopo la raffica di furti la Val Gandino prepara il terreno alle «ronde»

Prime adesioni dopo il pienone dell'assemblea pubblica C'erano pure due sindaci: «Anche noi visitati dai ladri»

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Data pubblicazione: 

20/05/2010
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L'assemblea pubblica a Cirano, sul tema della sicurezza

Ha fatto registrare il classico pienone l'assemblea pubblica organizzata a Gandino da un gruppo di cittadini, con un unico tema all'ordine del giorno: la richiesta di più sicurezza dopo la raffica di furti che nelle ultime settimane si sono ripetuti in maniera sistematica in tutta la Val Gandino. La folla dei partecipanti era così numerosa che la sala civica di Cirano, dov'era inizialmente prevista l'assemblea, non è stata sufficiente per contenere tutti e la discussione si è «trasferita» nel vicino oratorio.
Piero Gelpi ha introdotto il dibattito a nome del gruppo di cittadini che «si sente in dovere di fare qualcosa per informare e supportare le forze dell'ordine». All'inizio è stato tracciato un quadro dei fatti che nelle ultime settimane si sono succeduti a raffica non solo a Gandino, come l'inseguimento fino a Bianzano dei ladri intercettati in una villetta a Cazzano Sant'Andrea.
Il sindaco Gustavo Maccari ha espresso solidarietà alle famiglie derubate, essendo stato egli stesso vittima di un furto nella sua casa di Alzano. «Mio malgrado – ha detto il primo cittadino – ho installato inferriate e altri dispositivi. Non è piacevole, ma è una situazione nuova, che tutti ritenevamo comune solo alle realtà delle città». Il sindaco ha poi elencato i consigli dei carabinieri riguardo la chiusura di porte e imposte, oltre all'installazione di chiavistelli e allarmi. Sottolineata, poi, la necessità di segnalare eventuali movimenti anomali di persone, anche durante il giorno. Maccari ha poi detto di non essere contrario a priori ai gruppi di «osservatori volontari» – le cosiddette ronde – previsti dal decreto Maroni per la sicurezza, ma ha rimarcato i tempi lunghi che l'istituzione di tali gruppi prevede.
«L'interesse dimostrato anche in questa assemblea – ha chiesto – si traduca da subito in una vigile attenzione, sempre e solo coordinata dalle forze dell'ordine, in cui abbiamo la massima fiducia e cui deve andare tutto il nostro sostegno».
La volontà di essere attivi sul territorio per contrastare questi reati è stata espressa da più interventi. Non sono mancati toni polemici e forti, soprattutto riguardo alla necessità di comprendere fin dove possa spingersi, all'interno delle abitazioni, la possibilità di legittima difesa dei derubati.
Il capogruppo dell'opposizione consiliare della Lega Nord, Mirko Brignoli, ha puntato l'indice contro i ritardi con cui il Comune di Gandino sta provvedendo al progetto di videosorveglianza già approvato dal Consiglio comunale lo scorso anno. Le telecamere sono state ritenute da molti un deterrente utile: «Si potrebbero presidiare almeno i punti di accesso della valle» ha sottolineato il sindaco di Vertova, Riccardo Cagnoni, pure lui vittima dei ladri.
Sono emerse istanze per un inasprimento delle leggi e la certezza della loro applicazione da parte di carabinieri e magistratura. Qualche accenno anche ai problemi legati all'immigrazione, ma complessivamente ha prevalso la volontà forte di esprimere una posizione univoca, che eviti sfumature politiche fuori luogo. La serata si è conclusa con la raccolta di nominativi di persone disponibili a prestarsi come «osservatori»: registrate una ventina di adesioni. Gli organizzatori dell'assemblea e il Comune si faranno interpreti di questa disponibilità con le forze dell'ordine.
Si verifica, infine, anche un piccolo effetto psicosi: al mattino, nei paesi della Val Gandino si moltiplicano le voci di nuovi furti che si rivelano poi infondate. Spesso è il rincorrersi «a scoppio ritardato» delle notizie relative ai furti dei giorni precedenti.

 

Autore: 

Giambattista Gherardi

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