La «banda del forellino» inseguita dopo un colpo ma sfugge alla cattura

Cazzano Sant'Andrea: ladri tallonati fino a BianzanoFiniti contro un muretto, sono riusciti a scappare a piedi

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Data pubblicazione: 

19/05/2010
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I ladri sono stati intercettati e inseguiti dai carabinieri

Ancora una raffica di furti in Val Gandino, nella circostanza è toccato a Cazzano Sant'Andrea: 4 colpi riusciti e uno tentato a danno di abitazioni nella notte fra lunedì e ieri.
Ma il ladri stavolta se la sono vista davvero brutta: i carabinieri di Gandino e della compagnia di Clusone, che ormai stanno dando fondo a tutte le risorse per cercare di metter le mani sulla banda che imperversa nella zona, grazie alla segnalazione di una famiglia che ha prontamente chiamato il 112 sono riusciti a intercettare i malviventi in fuga e a inseguirli fino a Bianzano, dove si sono schiantati contro un muretto in una stradina senza uscita. Uno di loro è stato acciuffato da un militare, ma è riuscito per il rotto della cuffia a divincolarsi e dileguarsi nell'oscurità insieme ai complici. Per strada, però, ha perso una scarpa: è stata recuperata e consegnata alla scientifica dell'Arma, così come l'auto usata per la fuga (un'Audi A4 station wagon rubata giorni fa a Oltre il Colle), una felpa e un cappellino trovati all'interno dell'abitacolo, e un manico di secchio in metallo, «modellato» per essere utilizzato come grimaldello per aprire i serramenti delle case.

L'allarme dal cagnolino
Tutto è successo nel cuore della notte. E a mettere i carabinieri sulla strada giusta è stato il fiuto (o meglio, l'udito) di un cagnolino. La «banda del forellino» (così battezzata perché si introduce nelle case praticando un piccolo foro nei serramenti) stava cercando di introdursi in una abitazione nella zona fra via Monte Rosa e via delle Cave, a Cazzano, quando il cagnolino della famiglia si è messo ad abbaiare, svegliando la coppia che stava dormendo in camera. Marito e moglie hanno visto i ladri allontanarsi dalla loro proprietà, poi hanno sentito un'auto sgommare. Senza indugi hanno chiamato il 112, fornendo anche una sommaria descrizione fisica della banda. L'allarme è stato diramato alle diverse pattuglie dell'Arma che pattugliavano la Val Gandino proprio per cercare di contrastare l'escalation di furti. Ed è così che una pattuglia del radiomobile di Clusone ha intercettato l'auto dei fuggitivi sulla strada della Valle Rossa. L'Audi A4 ha cercato di speronare la «gazzella» dell'Arma, che si è lanciata all'inseguimento. Scappando, i malviventi hanno anche urtato una Mercedes Classe B incontrata sulla loro strada: fortunatamente il malcapitato conducente non è rimasto ferito. L'inseguimento si è concluso a Bianzano: l'Audi dei malviventi si è infilata in una stradina senza uscita e si è schiantata contro un muretto. I ladri – descritti come probabilmente extracomunitari, forse nordafricani – sono scesi subito tentando la fuga a piedi. Uno di loro è stato afferrato da un carabiniere, ma con uno strattone è riuscito a divincolarsi e sparire nel buio. Nelle ore successive, fino a mattina c'è stata una caccia all'uomo che, tuttavia, non ha dato gli esiti sperati.

l'appello dei carabinieri
In mano ai carabinieri però sono finiti alcuni indizi interessanti. Il malvivente che rischiava di esser acciuffato ha perso sul posto una delle sue scarpe, che è stata acquisita e analizzata dalla Scientifica dell'Arma, così come una felpa grigia e un cappellino rosso, che appartengono a qualcuno della banda. La stessa auto è stata sottoposta a rilievi scrupolosi «quasi si trattasse della scena di un omicidio e sicuramente con la stessa cura», sottolineano dal comando provinciale dei carabinieri di Bergamo. Si è parlato addirittura di tentativi di risalire al Dna dei malviventi, per accumulare possibili riscontri in caso venissero individuate persone sospette. Gli stessi carabinieri, dal comando provinciale di Bergamo, rivolgono un appello ai cittadini e in particolare ai residenti della Val Gandino: «Fate come la famiglia dell'altra notte – hanno detto – chiamateci subito, senza esitazioni, quando sentite rumori sospetti o notate presenze insolite in paese. Il territorio infatti è vasto: solo così possiamo intervenire in tempo e cercare di catturare i responsabili dei reati. Grazie alla segnalazione dell'altra notte ci siamo andati molto vicino. Chiamando il 112 non si rischia nulla e si può restare anche anonimi: nel dubbio, meglio far fare un controllo a vuoto, anziché attendere che sia troppo tardi. Questa è la sicurezza partecipata».

Nella notte altri quattro colpi
La battaglia contro la «banda del forellino» dunque è destinata a continuare. Prima del colpo sventato, erano state ben quattro le case di Cazzano Sant'Andrea visitate dai ladri nella stessa notte: sono stati rubati contanti, cellulari o orologi. «Un fenomeno allarmante – ha commentato ieri da Roma l'onorevole Nunziante Consiglio, che abita a Cazzano ed è vicesindaco – perché non più sporadico, bensì sistematico. La nostra valle non era abituata a convivere con questi problemi e perciò la gente ha paura. Bene l'impegno dei carabinieri, speriamo che quando i ladri verranno presi non vengano rimessi subito in libertà, come a volte accade». Il problema è molto sentito e anche c'è chi critica le forze dell'ordine e propone l'istituzione delle ronde. Ieri sera a Gandino, intanto, si è tenuta un'assemblea proprio sul tema dei furti.

Autore: 

Vittorio Attanà, Giambattista Gherardi

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