Viaggio nell'arte sacra con la card che apre le porte di sei musei

Tessera da 15 euro per visitare i tesori sparsi per la diocesiNel pacchetto ci sono anche Gandino, Alzano e Vertova

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Data pubblicazione: 

04/04/2010
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Visitatori al museo di Gandino con il rettore Silvio Tomasini

Ha il formato di una tessera bancomat, che con un unico versamento di 15 euro consente prelievi infiniti di cultura, storia, tradizioni ed emozioni. È la «Porte aperte card», la nuova iniziativa della Rete diocesana dei musei, destinata a promuovere in modo nuovo e conveniente la visita alle realtà museali della nostra diocesi.
Nella mappa delle realtà espositive legate al sacro la Valle Seriana gioca un ruolo di primo piano. Oltre al museo «Adriano Bernareggi» di Bergamo, fanno infatti parte della rete il museo «San Martino» di Alzano Lombardo, il «Museo della basilica» di Gandino e il museo «Santa Maria Assunta» di Vertova. Completano il quadro il «Museo d'arte e cultura sacra» di Romano di Lombardia e il «Don Carlo Villa» di Rossino di Calolziocorte.
«La Card – spiega Silvio Tomasini, segretario della Rete museale e rettore a Gandino – è un biglietto cumulativo che offre la possibilità di accedere a tutti i musei della rete. Può essere acquistata in uno dei sei musei al costo di 15 euro, inclusa una miniguida in formato cartaceo».
Per andare alla scoperta di ciascuna collezione il tempo non manca, visto che la «Porte aperte card» ha una validità di 12 mesi e, non essendo nominativa, può essere utilizzata da più persone in momenti differenti.
«L'iniziativa – aggiunge don Giuliano Zanchi, presidente della rete museale – evidenzia le straordinarie risorse della diocesi e si pone tra i primi progetti di questo genere in Italia. La prima card è stata simbolicamente consegnata al nostro vescovo, monsignor Francesco Beschi».
I musei diocesani sono realtà consolidata nel panorama culturale della provincia. Ogni anno si contano oltre 20.000 visitatori e molteplici sono le iniziative editoriali e didattiche.
«Significativa è la scelta – sottolinea Gabriele Allevi, direttore della Rete – di tutti i musei di privarsi degli introiti derivanti dalla "Porte aperte card" per finanziare progetti condivisi e rafforzare il legame tra i singoli centri espositivi».
La proposta dei vari centri museali è molto articolata. Il museo Bernareggi, con le sue raccolte (dipinti, sculture, oreficerie e paramenti) è una finestra sulla diocesi di Bergamo dal XVI al XIX secolo. La cultura e le testimonianze di una comunità sono rilette attraverso i capolavori e i manufatti seriali prodotti in questi tre secoli.
«Trasmettere la conoscenza dell'arte sacra alle nuove generazioni – scriveva monsignor Roberto Amadei nella presentazione della guida dei musei – è strumento fecondo per promuovere un cammino di nuova e più profonda evangelizzazione nella terra di Bergamo».
Gandino e Alzano sono i poli principali del percorso che interessa la Valle Seriana, dove è visitabile anche la nuova realizzazione parrocchiale di Vertova. Le attività del museo di Alzano Lombardo sono legate alla basilica di San Martino e particolare rilievo hanno le opere in legno delle tre sacrestie, commissionate alla dinastia artigiana dei Fantoni e completate dai Caniana di Romano di Lombardia nel 1711. È soprattutto la storia del tessile ad intrecciarsi invece con l'attività del museo di Gandino, attivo dal 1929. Alla base della ricca dotazione c'è la munificenza dei mercanti gandinesi di pannilana, che percorsero le vie commerciali di mezza Europa, portando a Gandino oggetti artistici di assoluto valore.
Gandino e Alzano sono accomunate, insieme al Bernareggi, anche dal progetto didattico «Artebus» che integra la visita ai musei con supporti audiovisivi proiettati direttamente su un torpedone appositamente allestito.
«I ragazzi – conferma Valerio Mazzoleni, rettore del museo San Martino – hanno la possibilità di approfondire la conoscenza delle opere anche attraverso laboratori manuali, legati per esempio alla lavorazione del legno. Le proposte sono diversificate per fasce d'età e tengono conto dei livelli di apprendimento. L'approccio manuale è immediato e coinvolgente».
Giovedì 8 aprile alle 11,30, al teatro Donizetti, un nuovo appuntamento che coinvolgerà la Rete dei musei: la presentazione del progetto «Effetto Bibbia», che da aprile interesserà l'intera diocesi alla scoperta dei testi biblici attraverso opere d'arte e incontri di riflessione.
Per tutte le informazioni relative alla «Porte aperte card» e alle varie iniziative è attivo il sito internet www.retemuseibergamo.it.

 

Autore: 

Giambattista Gherardi

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