Lo striscione per incoraggiare il calciatore ferito a gennaio
Una bella vittoria per 4-1 con l'Onore Calcio e un grande striscione su cui si è raccolta, idealmente, l'intera comunità di Gandino. Domenica la formazione dell'Oratorio B ha voluto fare una dedica particolare al compagno e amico Massimo Caccia, il calciatore che si era infortunato il 23 gennaio a Vall'Alta di Albino, durante una partita del campionato Csi.
Massimo, 34 anni, sposato e padre della piccola Camilla, 4 anni, aveva sbattuto con violenza, dopo uno scontro di gioco, contro il muro che corre lateralmente al campo di Vall'Alta. Da più di un mese è ricoverato nel reparto di terapia intensiva della Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove si è reso necessario anche un delicato intervento per ridurre la pressione cerebrale causata dagli ematomi procurati dall'impatto. La sedazione farmacologica è stata via via ridotta e ora è iniziato il cammino di ripresa, sicuramente lento, ma altrettanto carico di speranza per la moglie Alessandra e per quanti si sono stretti attorno alla famiglia. «Massimo sta mostrando in ospedale – conferma Giorgio Robecchi, team manager della squadra –, la determinazione che ha sempre messo sul campo. La sua maglia numero 9 lo aspetta, abbiamo ancora bisogno del nostro bomber».
Da ricordare l'iniziativa dei compagni di squadra di Massimo, che da questo episodio sconvolgente hanno tratto sforzi concreti per migliorare la sicurezza dei campi di gioco dilettantistici. «Ci siamo detti – conferma Paolo Carnazzi –, che non è giusto, che non si può finire in un reparto di terapia intensiva per una partita. D'accordo con Alessandra vogliamo fare qualcosa da subito per la messa in sicurezza dei campi da gioco. Lo faremo a Gandino, ma siamo certi che anche il Csi e gli altri enti coinvolti sono al nostro fianco, come ha confermato in un recente intervento anche il presidente del Csi, Vittorio Bosio».