La nomina del Papa
Il vicario generale don Davide Pelucchi è stato insignito della dignità di prelato d'onore di Sua Santità che comporta il titolo di monsignore. La nomina è stata effettuata ieri da Papa Benedetto XVI. Monsignor Pelucchi, 54 anni, è nato l'11 maggio 1955 a Cologno al Serio. Dopo l'ordinazione sacerdotale (16 giugno 1979) è stato coadiutore parrocchiale e direttore dell'oratorio di Gandino (1979-85) e membro del Consiglio presbiterale diocesano (1981-92 e nuovamente dal 1997).
Nel 1985 entra nella Comunità missionaria dei Preti del Sacro Cuore, di cui diviene superiore nel 2002, riconfermato nel 2007. Oltre ad aver insegnato per anni Religione al Liceo Lussana, monsignor Pelucchi ha ricoperto altri incarichi: animatore della Scuola vocazioni giovanili (1985-2007) e anche di diverse missioni giovani nelle parrocchie; membro del Collegio dei Consultori (1985-1992) e della Commissione regionale del clero lombardo (1997-2007). Monsignor Pelucchi è stato accanto al vescovo Roberto Amadei negli ultimi mesi della sua grave malattia, fino alla morte, il 29 dicembre scorso. Il vescovo Roberto aveva scelto di ritirarsi nella comunità dei Preti del Sacro Cuore al termine del suo mandato episcopale.
Il 16 ottobre scorso monsignor Pelucchi è stato nominato vicario generale della diocesi dal nuovo vescovo Francesco Beschi, succedendo al vescovo ausiliare Lino Belotti. Annunciando la nomina, monsignor Beschi aveva detto: «La mia scelta è caduta su don Davide che ho imparato a conoscere in questi mesi. A lui affido l'incarico delicato di vicario generale. La sua esperienza sacerdotale, maturata fra i Preti del Sacro Cuore, lo ha portato a incontrare tanti sacerdoti e tante parrocchie, mettendosi al loro servizio. E poi ho potuto constatare la vasta stima di cui è circondato». Molto commosso, monsignor Pelucchi aveva risposto: «In questo mio nuovo incarico, voglio stare accanto ai sacerdoti in ginocchio, come mi sono inginocchiato quando è morto l'indimenticato monsignor Antonio Pesenti. Voglio accostare i miei confratelli con grande rispetto della loro sensibilità, storia e ministero di grazia, facendo a loro il dono della mia preghiera quotidiana. Il sacerdozio – aveva aggiunto monsignor Pelucchi – è un dono bellissimo, perché fa, di un povero e fragile credente, uno strumento preziosissimo per condurre gli uomini a Dio e per avvicinare Dio agli uomini». Ricordando la sua appartenenza alla Comunità dei Preti del Sacro Cuore, monsignor Pelucchi aveva sottolineato «il valore della vita comunitaria, l'obbedienza al vescovo diocesano e la cura dell'annuncio della Parola di Dio».