Lo sport per crescere? Ne parlava già la Bibbia

Gandino Parterre d'eccezione con il vescovo per una serata dedicata alla formazione dei giovani atleti

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29/01/2010
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I partecipanti al convegno

Fare sport è faticoso, stimolante, educativo. Parlarne è piacevolmente costruttivo. Ne hanno avuto una riprova le circa trecento persone che hanno affollato mercoledì il Teatro Loverini dell'oratorio di Gandino, dove il Vicariato ha proposto la tavola rotonda «Educare... sportivamente», nell'ambito della Settimana di don Bosco.
Sul palco il vescovo Francesco Beschi insieme a un team di esperti assortito e qualificato: Lucia Castelli, pedagogista dell'Atalanta; Eugenio Perico (ex calciatore, allenatore e padre del Gabriele che gioca nell'Albinoleffe); Daniela Vassalli (campionessa dell'atletica); Ettore Ongis, direttore de «L'Eco di Bergamo», e Alessio Franchina, responsabile del sito educalcio.it.
Dopo il saluto di don Alessandro Angioletti, a mettere sul tappeto i temi legati allo sport e al rapporto genitori-figli è stata dapprima la proiezione del cartoon «Baby Scanner», realizzato dal team di Bruno Bozzetto, e successivamente una dettagliata relazione di Lucia Castelli riguardo le maggiori problematiche che emergono nel rapporto con le famiglie dei giovani atleti e, più in generale nello sport «moderno», sempre più sport-spettacolo.
Eugenio Perico ha ripercorso i momenti salienti della sua lunga carriera, mentre Daniela Vassalli ha spiegato la sua duplice veste di campionessa e mamma, con «i figli che dallo sport traggono stimoli importanti per crescere in responsabilità e autonomia».
Il vescovo ha ascoltato con grande interesse e attenzione i relatori, sottolineando in un appassionato intervento la necessità di «non fare dello sport un semplice strumento per ottenere fini più o meno nobili, ma di interpretarne appieno l'essenza quale momento qualificante della persona e del cristiano». Ha poi ricordato la tradizionale attenzione degli oratori allo sport, ma anche del Seminario, indicando le pagine della Bibbia che citano l'attività sportiva, a cominciare dalla lettera di San Paolo ai Corinzi che parla di pugilato e corsa: «L'esperienza stessa del cristiano è "esperienza di sport": il Vangelo propone splendide "corse sull'acqua", ma ci offre anche la delicata immagine di una donna che si reca al Sepolcro del Cristo e da lì inizia una corsa dirompente e contagiosa per annunciare la Buona Novella, che ancora continua e di cui siamo chiamati a essere protagonisti».
L'intervento del direttore de «L'Eco», Ettore Ongis, ha sottolineato «il piacere del parlare di sport, che implica nella comunicazione moderna l'apertura di orizzonti più ampi, legati al mondo televisivo e dell'informazione. Si tratta di dare alle cose la giusta proporzione, perchè questo piacere e questa passione possono essere forti, ma mai travolgenti e totali». Una questione di equilibrio, dunque, evidenziata anche negli interventi del pubblico, che ha sottolineato l'eccessiva preponderanza del calcio e la necessità di fare sistema sul territorio, coinvolgendo famiglie, oratori, Comuni, scuola e volontariato in uno sforzo congiunto e sinergico.
Lucia Castelli ha ricordato in chiusura la definizione di sport data dal Consiglio d'Europa: «Un'attività fisica – ha detto – che promuove precisi obiettivi per la persona, ma anche per lo sviluppo delle relazioni sociali».

 

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