Consegnati a Pila, dove opera don Ramon Mangili, dai ragazzi di «Animalcortile»
Un appello poco prima delle feste di fine anno, poi il tam tam di internet ha allargato il cerchio di quel piccolo sasso lanciato nello stagno, dando vita a una bella esperienza di solidarietà. Sono stati consegnati a inizio gennaio a L'Aquila gli aiuti raccolti a Gandino dai giovani del gruppo «Animalcortile», che in paese propone attività di animazione.
«Tutto è iniziato l'8 dicembre – spiega Alessandro Maria Carsana – quando abbiamo organizzato una raccolta di materiale didattico per le scuole terremotate d'Abruzzo. Un'iniziativa semplice, che ha però entusiasmato tutti i ragazzi del nostro gruppo. Hanno aderito molte famiglie e questo ha fatto nascere il problema del trasporto: serviva un mezzo capiente. Il nostro appello, rilanciato anche dal sito de L'Eco di Bergamo, è stato raccolto dalla ditta Gervasoni Autotrasporti di Brembilla, che ci ha messo a disposizione un furgone a costo zero, con il quale abbiamo raggiunto le zone terremotate». Insieme a Carsana, 32 anni, c'erano in cabina anche Alessio Soli ed Emanuele Castelletti, rispettivamente 22 e 20 anni. La Caritas de L'Aquila ha indirizzato i giovani gandinesi alla piccola parrocchia di Pile, alla periferia della città, dove opera il sacerdote di origine bergamasca don Ramon Mangili, di Capriate.
«La collaborazione di Pro loco Gandino, Amici del Museo e alcuni privati – racconta Castelletti –, ci ha consentito di portare anche un particolare biglietto da visita molto gradito: salame nostrano, formagella, farina di spinato di Gandino e biscotti Melgotto. Abbiamo trovato una situazione che è ancora di particolare emergenza: la stragrande maggioranza degli edifici è lesionata o inagibile, mentre la chiesa e la casa parrocchiale sono sistemate negli spazi angusti di un paio di container».
Nonostante le difficoltà, l'accoglienza è stata molto calorosa». «Don Ramon – sottolinea Alessio – ci ha dato la sua auto per visitare la città e scoprire cosa è stato fatto e quanto ancora c'è da fare. La televisione e i media faticano a far percepire un dramma, che spenti i riflettori dei primi giorni, ora si presenta nella vita di ogni giorno».
Le necessità a Pile sono tante: c'è da trovare una caldaia per la piccola chiesa, la quota d'affitto per la casa parrocchiale prefabbricata, le normali spese per la pastorale. «Siamo tornati a Gandino – conclude Carsana – determinati a fare qualcosa per don Ramon. Vogliamo organizzare una nuova spedizione a Pasqua, più articolata, e ci stiamo già dando da fare per reperire materiali e fondi. La scommessa è lanciata e vogliamo vincerla!».