I miniappartamenti e l'appoggio di educatori garantiscono autonomiaLa struttura nelle ex scuole. Inaugurata nel 2008, era bloccata per lavori
«È stato un risveglio fin troppo lungo, ma ora possiamo ricominciare a sognare». Con queste parole Adriano Bosio, presidente del Gruppo genitori disabili Val Seriana, sottolinea il sospirato avvio dell'attività della Casa dei sogni, la struttura residenziale protetta inaugurata a giugno 2008 a Gandino, grazie alla ristrutturazione delle vecchie scuole di proprietà comunale della frazione Cirano, ma poi rimasta inattiva. «Dopo l'inaugurazione – conferma Bosio – erano state necessarie alcune opere di completamento e avevamo preventivato di partire a inizio 2009. Si è aggiunta un po' di burocrazia e finalmente siamo partiti ad aprile con un progetto organico, che entra nel vivo ora. Abbiamo un educatore, Lucio Bosio, laureato in Filosofia e con buone esperienze nel settore sociale. Siamo pronti anche per avviare progetti residenziali, come è nello spirito della Casa. Abbiamo firmato la convenzione con la Servizi Val Seriana che deve segnalarci gli eventuali utenti. Va detto però che si registra una tendenza a lasciare i ragazzi in ambito familiare con assistenza esterna (badanti, assistenti domiciliari), ritardando la residenzialità che sicuramente è più costosa. Potremmo pensare di accogliere utenti fuori dal nostro ambito o con disabilità acquisita a seguito di incidenti, ma è sicuramente prematuro rispetto agli scopi con cui eravamo partiti».
Il gruppo Ge.Di. onlus è nato nel 1981, ne fanno parte una trentina di famiglie, con figli portatori di disabilità a vari livelli. Il progetto della Casa dei sogni è nato nel 2004. Un'iniziativa innovativa, sul tipo di quanto, per esempio, avviene a Imola, dove l'Asl locale sta sperimentando il «Condominio solidale», dove risiedono anziani che pur vivendo in propri appartamenti, godono di servizi di assistenza domiciliare da parte di personale che pure risiede nello stabile. «Abbiamo deciso che sarebbe stato bello realizzare dei piccoli appartamenti da mettere a disposizione dei ragazzi meno gravi, che non hanno più i genitori o che decidono di "andare ad abitare da soli" come tutti i giovani della loro età, in una struttura che preveda la presenza di costante di personale specializzato. Abbiamo trovato la concreta ed entusiasta disponibilità da parte del Comune di Gandino, che ci ha concesso lo stabile delle vecchie scuole di Cirano».
Nella Casa dei Sogni sono stati realizzati una sala a uso comune (per pranzare e vivere il tempo libero) e quattro appartamenti. Il tutto per un investimento di 650 mila euro, reperiti grazie ai contributi di Asl e Fondazione Cariplo, ma anche attraverso offerte e donazioni di ditte e privati al Gruppo Ge.Di. Ora, dopo un anno in stand-by, la Casa dei sogni ha avviato la sua attività: il lunedì mattina, il martedì pomeriggio, il giovedì tutto il giorno e il venerdì mattina lo stabile si anima per le varie attività che vengono svolte singolarmente o in gruppo.
«In queste giornate – spiega l'educatore Lucio Bosio – cerchiamo di fare ciò che possiamo e che crediamo ci faccia stare bene: ginnastica, attività d'orto, spese varie, laboratori di musica, momenti di aggregazione, commissioni personali, preparazione di torte e casoncelli. Insomma, un mezzo ristorante. Tutto questo in base alle nostre capacità e al tempo a disposizione».
Un fermento creativo che ora intende allargarsi anche all'intera comunità di Cirano. «L'inverno è alle porte: coltivare il basilico e i pomodori è un'attività estiva che abbiamo dovuto sospendere. Ci rimane quindi del tempo libero. Piuttosto che chiuderci in casa e starcene tranquilli sotto una coperta davanti alla televisione, che tra l'altro non abbiamo ma va benissimo così, abbiamo deciso di metterci a disposizione della comunità: ci proponiamo ufficialmente come aiutanti-spesa, ovvero come persone che fanno la spesa per altri, per le persone anziane, per le persone che non possono uscire, insomma per tutti coloro che ne hanno bisogno». Tutto ciò al costo di zero euro: per i sogni basta un sorriso.