Triste epilogo per un furto avvenuto in un'abitazione di Gandino. L'uomo che ha denunciato il fatto ai carabinieri ha scoperto, grazie alle indagini dei militari, che ad introdursi in casa e ad impossessarsi di soldi e gioielli era stato il figlio insieme ad un complice.
Le indagini condotte dai militari della locale stazione guidata dal luogotenente Giovanni Mattarello si sono chiuse con la denuncia di due giovani, un trentaduenne e un trentaquattrenne, entrambi di Gandino e con precedenti. Il 30 ottobre un cinquantottenne residente in paese aveva denunciato di essere stato derubato. Dalla sua abitazione, che non presentava segni di scasso né di effrazione, erano spariti circa 8.000 euro in contanti e due oggetti preziosi: un anello con un grosso smeraldo e un orologio in oro da donna, del valore di almeno 10.000 euro, per non dire del valore affettivo che i due oggetti sottratti avevano per il derubato.
Ricevuta la denuncia, i carabinieri hanno avviato le opportune indagini, provvedendo fra l'altro anche al rilievo delle impronte digitali nell'appartamento dell'uomo che era stato derubato. I riscontri, effettuati in collaborazione con il Ris di Parma, hanno confermato l'appartenenza delle tracce ai due denunciati che, messi alle strette dagli inquirenti, hanno confessato di essere gli autori del furto.
Un'indagine risolta brillantemente, ma anche, come detto, dall'epilogo amaro, dal momento che uno dei due giovani denunciati è il figlio del derubato, entrato nell'abitazione del padre insieme ad un amico. Proprio nella casa del figlio (che vive nello stesso stabile del padre, ma in un appartamento separato) i carabinieri hanno recuperato la refurtiva. Ma solo i due oggetti d'oro, perché il contante era ormai sparito.