Al prelato gandinese è già stato affidato dal Papa lo stesso incarico per Estonia e Lituania
Dopo la nomina, resa ufficiale il 14 marzo scorso, a nunzio apostolico in Lituania ed Estonia, Papa Benedetto XVI ha nominato ieri l'arcivescovo Luigi Bonazzi, nativo di Gandino, anche nunzio apostolico in Lettonia. Con la nuova nomina, rappresenterà la Santa Sede nelle tre Repubbliche Baltiche.
Monsignor Luigi Bonazzi è nato a Gandino il 19 giugno 1948. È stato ordinato sacerdote il 30 giugno 1973, è licenziato in Sacra Teologia e laureato in Psicologia e in Scienze dell'educazione. Nel 1977 inizia gli studi nella Pontificia Accademia ecclesiastica, dove vengono formati i diplomatici della Santa Sede. Al termine degli studi, viene inviato come addetto alla nunziatura apostolica in Camerun (1980-83), a Trinidad (1983- 86) e a Malta (1986-89). Quindi viene nominato uditore presso la nunziatura apostolica di Spagna (1991-94) e consigliere presso quella degli Stati Uniti (1994- 96), in Italia (1996-99) e infine in Canada. Il 19 giugno 1999 viene nominato arcivescovo titolare di Atella e nunzio apostolico ad Haiti. Il 30 marzo 2004 viene scelto come nuovo nunzio apostolico a Cuba, dove è chiamato, dopo il disgelo governativo verso la Santa Sede, anche a ricostruire l'esangue Chiesa locale dopo cinquant'anni di politica antiecclesiastica del regime di Fidel Castro.
Come gli altri due Paesi Baltici, anche la Lettonia ha alle spalle un'antica storia politica, culturale e religiosa. La sua storia recente è invece segnata da difficoltà, tensioni e vessazioni. Infatti, il cinico Patto di non aggressione stipulato nel 1939 fra Molotov e von Ribbentrop, rispettivamente ministri degli Esteri di Stalin e Hitler, forniva vantaggiosi accordi economici-commerciali bilaterali, ma non certo per la piccola repubblica baltica. La Germania nazista si garantiva la sicurezza strategica delle frontiere orientali, mentre l'Urss aveva mano libera nell'annettersi parte di Polonia, Finlandia e i tre Paesi Baltici (Lituania, Lettonia ed Estonia). Questi ultimi perdevano la loro indipendenza ed erano annessi all'Urss, che cominciò subito un'opera di sovietizzazione, di soffocamento culturale e di persecuzione religiosa, fino alla riacquistata indipendenza nel 1990 dopo il crollo dell'Unione Sovietica. La Lettonia (2.504.000 abitanti), in maggioranza di religione protestante, è ecclesiasticamente suddivisa in una arcidiocesi (la capitale Riga) e in tre diocesi. L'arcivescovo della capitale è cardinale. La Lituania (3.800.000 abitanti) è a maggioranza cattolica, mentre l'Estonia (1.500.000 abitanti) ha soltanto 6.000 cattolici sparsi nella nazione, guidati da un amministratore apostolico con sede nella capitale Tallinn.