Acqua sulle ande, dono dei bimbi

Consegnate al vescovo Gelmi le offerte raccolte dai piccoli per la Bolivia

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Data pubblicazione: 

04/03/2009
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I bambini di Gandino con il vescovo Angelo Gelmi al termine della Messa
Il prelato in alcune immagini scattate in Bolivia

È esplosa in un fragoroso applauso la «bomba» di solidarietà dei bambini dell'oratorio di Gandino, che domenica scorsa in basilica hanno salutato, al termine della Messa festiva, monsignor Angelo Gelmi, vescovo ausiliare di Cochabamba in Bolivia, originario del paese e in procinto di ritornare, dove opera da quasi 40 anni. La «bomba», in lingua spagnola, è una pompa per l'acquedotto di un villaggio andino, necessaria ad alleviare il disagio degli abitanti che devono raggiungere, con lunghi percorsi, la sorgente a valle dell'abitato. I bambini gandinesi hanno consegnato le offerte raccolte insieme al Gruppo missionario nel corso dell'anno pastorale, per un totale di oltre 8.000 euro.
«Sono rientrato in Italia per un breve periodo di riposo - ha spiegato monsignor Gelmi -, dopo che lo scorso autunno sono stato protagonista di due incidenti: uno in auto e l'altro una caduta dal secondo piano nel cantiere di una scuola».

Due «imprevisti» che non hanno scalfito la forte fibra e la volontà di padre Angelo, come tutti ancora lo chiamano a Gandino, consentendogli di continuare a seguire i vari campi pastorali. Tra i molti progetti da lui avviati, da ricordare quello relativo all'Internado di Tapacarì, un istituto che ha garantito una casa e un'istruzione a migliaia di ragazzi, diretto in prima persona da monsignor Gelmi fino al 2007 e sostenuto da un programma di adozioni a distanza.
Quest'anno il prelato è impegnato nella costruzione di due acquedotti e di una nuova struttura sociale dedicata alle donne, nel villaggio di Titagallo, dov'è stata realizzata anche un'infermeria. «Per completare questo intervento - conferma monsignor Gelmi -, i fondi raccolti a Gandino saranno molto preziosi. Dobbiamo acquistare alcune pompe per portare acqua ai villaggi, che hanno sorgenti a valle dell'abitato, e completare le opere edilizie del centro sociale che intende operare per ridare dignità alle tante donne e mamme spesso maltrattate, sfruttate o abbandonate dai mariti».

Legato all'attività del Patronato San Vincenzo di Bergamo, monsignor Gelmi, alla fine degli Anni '60, ha seguito don Bepo Vavassori sulle ande. Ha operato nella Ciudad del Nino di Cochabamba e da sempre è particolarmente impegnato nel servizio alle comunità dei piccoli villaggi d'alta quota, dove ha creato servizi di prima necessità e avviato la formazione di catechisti e laici impegnati. Nel 1985 è stato nominato vescovo ausiliare di Cochabamba.
Il legame della comunità gandinese con la terra boliviana è particolarmente forte. Tra le ande, a Santa Cruz, opera anche un altro gandinese, don Alessandro Manenti, mentre due curati degli ultimi anni hanno intrapreso la strada della missione: don Eugenio Coter (delegato episcopale per la Caritas a Cochabamba) e don Andrea Mazzoleni, che opera nella parrocchia di Munaypata, alla periferia di La Paz.
Legami che hanno prodotto in questi anni opere importanti: Atalanta Club Valgandino e Gruppo Alpini hanno contribuito alla costruzione di due asili nido a Tuskapuyo e Chacuela; fedeli e volontari hanno sostenuto fra gli altri le spese progettuali per l'ospedale di Sacaba. Il Museo della Basilica ha, inoltre, inviato in Bolivia un paio d'anni fa quattro piccole campane, destinate alle chiese dei villaggi attorno a Condebamba. 

Autore: 

Giambattista Gherardi

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