Visite guidate nella basilica che conserva le reliquie del compatrono
Dove nasce la tradizione di San Valentino, patrono degli innamorati? Per la verità sono molti i Santi, soprattutto vescovi, a portare questo nome, ma tra loro viene citato da autorevoli fonti anche un Valentino sacerdote a Roma, commemorato il 14 febbraio nelle edizioni antiche del Martirologio romano.
Fu arrestato sotto l'imperatore Claudio il Gotico, che rimase colpito dalla sua saggezza. Gli furono concessi gli arresti nella casa del prefetto Asterio, alla cui figlia restituì la vista. Valentino avrebbe convertito l'intera famiglia del prefetto e per questo motivo sarebbe stato condannato a morte. Il 14 febbraio del 286 fu condotto sulla via Flaminia, dove fu prima percosso con bastoni e poi decapitato. Parti del corpo di questo santo riposerebbero nella chiesa di Santa Prassede all'Esquilino in Roma, ma molte altre chiese dell'Italia e della Francia ne custodiscono le reliquie. Un braccio è custodito a San Valentino Torio, in provincia di Salerno.
Diversi studi fanno invece risalire il patronato degli innamorati a un'altra figura di Santo di nome Valentino, vescovo di Terni, conosciuto per la celebrazione di matrimoni fra cristiani e pagani convertiti, pratica poco gradita ai Romani e per questo martirizzato. C'è anche l'ipotesi che diversi Santi che portano tale nome siano in realtà derivati da un'unica figura che i più individuano in quella di San Valentino, vescovo di Passau.
Ciò che è certo è che a gandino si venerano le reliquie di Quirino, Ponziano, Flaviano e appunto Valentino. Quest'ultimo coinciderebbe con la figura di San Valentino sacerdote. «Nel '600 - spiega Silvio Tomasini, rettore del Museo della basilica - alcuni gandinesi che allora intrattenevano fiorenti commerci di pannilana con il Nord Italia e l'Europa vollero far dono alla basilica di preziose reliquie e incaricarono don Anselmo Micheli di recarsi a Roma per questo scopo. Egli ottenne di traslare a gandino le reliquie di San Quirino e Flaviano. Nel 1628 don Andrea Rottigni e Giovanni Andrea Del Negro scrissero al cardinal Cavallero per ottenere nuove reliquie, e portarono a gandino quelle di Santa Tecla e San Giusto e parte del corpo, avvolto in teli di seta rossa, di San Valentino prete. Nel 1639 furono traslate in basilica».
L'enorme devozione di cui furono oggetto permise la costruzione di un grande altare in basilica in onore di questi Santi martiri patroni. La festa patronale ricorre la prima domenica di luglio e in occasioni eccezionali (l'ultima il Giubileo del 2000) una solenne processione accompagna le reliquie nel centro storico.
Oggi la commissione Cultura del Comune organizza un momento di animazione che coinvolgerà le famiglie. «Vogliamo proporre un'attività - spiega la presidente Mariangela Rudelli - che sottolinei l'esistenza di altri tipi d'amore: quello per i genitori, i nonni, gli amici». Alle 16 in biblioteca ai bambini fra i cinque e gli otto anni «Fragola e Vaniglia», alias Michela Moioli e Sara Savoldelli, già attive per alcuni anni alla biblioteca e al Museo Arte Tempo di Clusone, proporranno - spiegano - letture «dolci come frappé alla ciliegia e costruiremo con i bambini il kit "Ti voglio bene", da consegnare alla propria persona speciale».
Non mancheranno i destinatari di questo particolare regalo: all'iniziativa sono infatti invitati anche gli adulti, che nella prima fase verranno accompagnati in basilica per un percorso artistico legato alle reliquie e ai dipinti di San Valentino prete.