E a Gandino addio con polemica alla Concossola Spa

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22/12/2008
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Si è chiusa con una seduta particolarmente breve, a Gandino, l'attività 2008 del Consiglio comunale, che giovedì si è riunito nel Salone della Valle di piazza Vittorio Veneto. Particolarmente attesa la discussione per l'approvazione del bilancio di liquidazione, e il conseguente scioglimento, della Concossola Spa. La società (che deve il proprio nome a una località gandinese) rappresenta di fatto un pezzo della storia del paese, rappresentativa dell'era targata Lega Nord, quando negli anni '90 il Comune era guidato dall'allora sindaco Marco Ongaro, ora all'opposizione.
«L'approvazione del bilancio di liquidazione formalizzata dal Consiglio comunale – ha affermato il sindaco Gustavo Maccari – concretizza un atto di indirizzo che il Consiglio stesso aveva approvato a maggioranza già il 27 maggio 2003. La tendenza dell'amministrazione Ongaro era di esternalizzare attività che era giusto invece rimanessero alle istituzioni. Concossola era una società che praticamente faceva tutto, a partire dalle concessioni edilizie. In Comune non esisteva nemmeno più l'Ufficio tecnico, tutto era demandato alla Concossola, che anche materialmente occupava gran parte del palazzo municipale. Al mio insediamento nel 2002 l'ufficio del sindaco era poco più che uno sgabuzzino in mansarda. Le società esterne possono anche andar bene ma devono avere vincoli specifici con l'amministrazione comunale e soprattutto nascere per un reale beneficio dei cittadini, altrimenti sono dannose».
Il bilancio finale di liquidazione, redatto da Antonio Gallizioli, ha fatto emergere una perdita finale e complessiva di 76.766 euro, che finirà a carico del Comune che già ha sopportato i maggiori oneri dei vari lavori. «Questa esternalizzazione – scrisse allora il presidente Denis Campana, nominato nel 2002 dalla Giunta Maccari e in carica sino alla nomina del liquidatore nel 2003 – ha fatto uscire dal Comune quasi 6 milioni di euro (circa 12 miliardi di vecchie lire) e Concossola li ha gestiti in modo tale da non poter giustificare ai cittadini come sono stati esattamente spesi. Il Comune – continuava Campana – dava tutto a Concossola, e questo non è un reato. Il problema è che non era lecito che Concossola affidasse lavori e servizi all'esterno senza fare gare di appalto. Una società pubblica deve fare le gare pubbliche, perché pubblici sono i soldi che vengono spesi. È una questione di obblighi di legge. Il Comune ha sempre pagato i lavori ad un prezzo più alto di quello di mercato, e ciò nonostante i lavori non sono di qualità eccelsa o migliori di altri e i costi sono finiti fuori controllo. Anche la prestazione di servizi da parte di Concossola era antieconomica per il Comune, perché la società si limitava a girare a ditte esterne la richiesta di servizio aumentando il preventivo ricevuto del 25% e girandolo al Comune».
La vicenda Concossola e quella più ampia delle società esterne create dalla Lega di Ongaro finirono per avere anche risvolti legali, tanto da annullare, per ineleggibilità di alcuni esponenti di maggioranza, anche le elezioni della primavera 1997, che furono ripetute nell'autunno successivo. «La delibera di liquidazione – conclude il sindaco Maccari – e tutti gli atti verranno trasmessi, come già avvenuto a più riprese, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo. La stessa Procura e la Corte dei Conti hanno sul tavolo il dossier presentato dall'Autorità Regionale sugli Appalti, che in una ispezione del 2001 concludeva che: “Le procedure adottate dalla società non sono conformi alle normative vigenti"».
L'addio alla Concossola è stato celebrato senza i parenti più intimi, visto che i consiglieri della Lega Nord hanno abbandonato l'aula al momento del voto. Marco Ongaro, che ha fatto le veci del capogruppo Brignoli assente, ha letto una dichiarazione che ha difeso la validità dell'ente, affermando che le perdite della società sono iniziate solo quando è subentrata in Comune l'amministrazione Maccari. «Non vogliamo abbassarci a discutere di questioni gestionali della società dal 1996 al 2002 – ha affermato Ongaro – che non sono di competenza né del sindaco, né della Giunta, tanto meno del Consiglio Comunale». Un siparietto finale ha chiuso la seduta: il sindaco Maccari ha chiesto ai leghisti di rientrare in aula dopo la votazione per il tradizionale panettone natalizio, ma solo il consigliere Ongaro ha seguito il consiglio. Gli altri (Antonio Savoldelli, Floriana Colombi e Pietro Nosari) non hanno fatto ritorno in aula.
Nell'altro punto all'ordine del giorno è stata approvata un'anticipazione di Tesoreria, che consentirà al Comune di affrontare i pagamenti relativi alla nuova palestra, realizzata in convenzione con Cazzano, che verrà inaugurata nei primi mesi del 2009.

 

i numeri

LA SOCIETÀ
La società per azioni Concossola spa viene costituita il 3 maggio 1996, quando è una Giunta leghista a guidare il Comune di Gandino.Sei sono i soci della spa, che vede una prevalenza di azioni nelle mani dell’amministrazione gandinese: Comuni di Gandino (68%), Cazzano S. Andrea (15%), Gazzaniga (5%), Vertova (5%), Vimodrone (2%) e la Casa di Riposo di Gandino (5%). Al momento della fondazione il capitale sociale era di 200.000.000 di lire. Nei 6 anni trascorsi dalla sua costituzione al 2002, Concossola ha fatturato 6,5 milioni di euro (pari a 12,5 miliardi di lire) di cui 5,85 milioni di euro (pari a quasi 12 miliardi di lire) al Comune di Gandino. Presidenti della società: Marco Ongaro (dimesso per ineleggibilità nel 1997) Gaetano Carrara (dal 1997 al 2002), Denis Campana (dal 2002)

LE OPERE
Queste le principali opere compiute a Gandino dalla società: restauro e recupero del Salone della Valle (euro 103.000) restauro e recupero del Palazzo del Vicario (euro 440.000), restauro degli uffici comunali (euro 153.000), urbanizzazione del centro storico via Dante – via Mazzini (euro 930.000), piattaforma ecologica (euro 800.000).

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