Restaurati gli affreschi di Querena e Loverini. Lavori da 45.000 euro
Risplende il santuario della Madonna d'Erbia a Casnigo, dove si è concluso l'intervento di restauro e risanamento conservativo. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta «La torre restauri» di Antonio Moretti di Torre Boldone e hanno riguardato le decorazioni e gli affreschi che abbelliscono la chiesa, un edificio eretto nell'Ottocento come ampliamento della chiesetta originaria risalente al XVI secolo, sorta dove esisteva un'antica effigie di Maria, la «Madonna del Latte», dipinta sopra un muro, alla quale sono attribuiti eventi prodigiosi. La fama della chiesa è legata infatti alle Apparizioni della Beata Vergine nel 1550 e nel 1839, quando intervenne in soccorso del piccolo Luigi Rossi, salvandolo da un temporale improvviso e dandogli del pane per rifocillarsi.
L'opera di restauro si era resa necessaria in seguito all'azione di degrado operata dal tempo e che si era manifestata attraverso la sporcizia, le fessurazioni, le lacune, i dilavamenti e i dissesti ai danni dei motivi ornamentali e dei cicli pittorici, questi ultimi di buon pennello: gli affreschi delle vele sono infatti di Francesco Della Madonna di Gandino, il dipinto della Natività di Lattanzio Querena, clusonese, l'affresco dell'Apparizione, sulla fronte dell'arco del presbiterio, di Ponziano Loverini, altro pittore gandinese.
L'intervento, diretto dall'architetto Gualtiero Oberti in accordo con la Sovrintendenza alle belle arti e costato 45.000 euro, si è svolto in varie fasi successive a partire dall'ottobre del 2007: dopo il preconsolidamento si è passati alla pulitura e desalinizzazione, al consolidamento in profondità, alla stuccatura e integrazione pittorica di affreschi e decorazioni. «L'opera di restauro – spiega il parroco don Giuseppe Berardelli – era non solo necessario, ma doveroso nei confronti della comunità casnighese, per la quale il santuario d'Erbia costituisce un punto di riferimento e la maggiore espressione di religiosità e di devozione».
«Alla chiesa, cuore della popolazione – aggiunge don Berardelli –, è stata posta un'attenzione particolare, rinnovando tutto l'interno, anche per renderlo più idoneo a ospitare una veste talare di Papa Giovanni Paolo II (qui custodita dal 2005, ndr) che assumerà un risalto ancora maggiore nella prospettiva di una beatificazione del Papa polacco. In futuro provvederemo anche alla facciata e alle parti esterne, ma ora lo sforzo finanziario è rivolto al nuovo oratorio che costituisce una priorità».