Applausi ai canti di un tempo e ai dolci con il «melgotto»
Pannocchie, chicchi di grano e farina, ma anche polenta, biscotti e un dolce prelibato. A più di 500 anni dalla scoperta dell'America, Gandino riscopre il mais che, giunto qui nel 1632, è oggi oggetto del rilancio promosso da Comune e Pro loco.
La piazza del municipio è stata invasa questo fine settimana dai bambini delle scuole che, grazie alla collaborazione degli agricoltori, hanno scartocciato le pannocchie, poi appese dopo essere state annodate alle volte del palazzo del Comune. In piazza Vittorio Veneto sono state proposte anche attività didattiche a tema, dimostrazioni di sgranatura (che in realtà potrà essere effettuata a primavera, dopo la completa essicatura delle pannocchie) e macinatura. Bianca Bertocchi e Mariaelena Carrara hanno letto fiabe e leggende legate al granoturco, mentre il gruppo «Donne alla fontana» di Santa Brigida ha proposto canti popolari molto applauditi. Non è mancata la polenta preparata dagli alpini che hanno anche illustrato ai ragazzi i segreti per una perfetta preparazione.
Domenica protagonista è stato il «dolce melgotto», un particolare dessert a base di biscotto Melgotto con crema di zabaione, proposto dallo staff dell'albergo Centrale guidato dalla famiglia Caleca e dalla chef Cinzia Mismetti. Presente fra gli altri Paolo Valoti, responsabile del Centro di maiscultura di Stezzano che lavora alla selezione dello «spinato di Gandino» e presidente provinciale del Cai. Oggi l'atto finale: alle 20,45 nel salone biblioteca Pietro Gelmi terrà una conferenza sulla vita contadina di una volta nella Bergamasca, avvalendosi di alcune immagini tratte dai film di Ermanno Olmi «L'albero degli zoccoli» ed «E venne un uomo».