Quarant'anni fa Cirano perse il campanile

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Data pubblicazione: 

21/09/2008
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Sopra, la chiesa di Cirano come appariva prima del crollo del 1968. Sotto, le macerie del campanile

Un boato alle sette del mattino e una nube di polvere ad avvolgere le macerie. Fu un triste risveglio quello del 21 settembre 1968 per la comunità di Cirano, frazione di Gandino, che si ritrovò improvvisamente senza la chiesa dedicata a San Giacomo apostolo.
Ricorre oggi il quarantesimo anniversario di un evento che segnò profondamente la vita dei ciranesi e che di fatto aprì una nuova epoca e non portò solo distruzione, dal momento che rese possibile la costituzione a parrocchia, oggi guidata da don Corrado Capitanio.
Fino al 1968 la chiesa di Cirano era una delle sussidiarie di Gandino e vi operava un curato, don Vittorio Bonacina, che nel 1967 aveva sostituito don Giuseppe Pellegrini, nominato parroco a Premolo. La chiesa originaria era stata consacrata nel 1446 e rifatta in epoca barocca con la costruzione della cupola.
A crollare il 21 settembre fu il campanile, che si rovesciò sulla cupola e distrusse il lato dove era posto l'altare della Madonna, risparmiando però la statua, opera fantoniana del 1736, sottratta alla demolizione della chiesa del convento dei frati di Santa Maria ad Ruviales di Gandino.
Le cause del crollo di quarant'anni fa furono individuate nei lavori di scavo avviati in quel periodo a lato della chiesa, con possibili aggravanti l'umidità ascendente e un pesante sopralzo della stessa torre compiuto nel 1914. Il crollo avvenne intorno alle sette del mattino e per puro caso non si registrarono vittime.
La comunità di Cirano avviò con vigore e orgoglio la ricostruzione. Nel 1969 il vescovo monsignor Clemente Gaddi la eresse a parrocchia autonoma, in modo da darle la possibilità di godere di benefici e contributi statali allora riservati alle nuove chiese. Don Bonacina fu il primo parroco e il 2 maggio 1975 si arrivò alla consacrazione della nuova chiesa, costruita sotto la guida dell'architetto Pietro Bajo. Per molti anni le funzioni erano state ospitate nel salone dell'oratorio, ora finalmente i ciranesi tornavano ad avere una chiesa tutta loro. Restava da completare il campanile, che fu ultimato solo nel 1987 su progetto dell'architetto don Pino Gusmini. Il bronzo proveniente dalla fusione delle campane distrutte dal crollo fu utilizzato per quelle nuove: 11 campane cui se ne aggiunsero altre 3 negli anni successivi.
Una particolare coincidenza riguarda gli arredi e soprattutto le cinque tele di Paolo Gaidano, artista piemontese vissuto fra il 1861 e il 1916. Il ciclo pittorico fu donato alla parrocchia negli anni '70 da Gabriele Botta, proveniente dalla demolizione della cappella delle Suore dell'Adorazione Perpetua del Sacro Cuore di Torino, che fu demolita proprio nel 1968, l'anno del crollo del campanile di Cirano. Le opere sono state riesposte in chiesa, dopo un periodo di oblio e una accurata pulitura, nel luglio 2006.
Per l'anniversario del 21 settembre non sono previste particolari celebrazioni. «La comunità di Cirano – spiega il parroco don Capitanio – ricorda ancora con emozione e un velo di tristezza quella giornata.
Abbiamo deciso di programmare alcune celebrazioni il prossimo anno, quando la nostra parrocchia compirà i 40 anni di vita».
 

Autore: 

Giambattista Gherardi

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