E oggi si torna a gustare la «cruca» dei fratelli Motta

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21/03/2008
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Giovanni Pesenti e Paolo Anesa con la «cruca del Motta»
A Gandino torna la «cruca del Motta». Il periodo pasquale, infatti, riporta in auge a Gandino una particolare tradizione, che vede protagonista la «cruca», sorta di panettone confezionato con ingredienti semplici e piccoli segreti che i vari fornai del paese difendono gelosamente.
Le modalità di preparazione venivano tramandate con la semplice tradizione orale, rischiando a volte di andare disperse. Un importante lavoro di recupero è stato fatto in questo senso da parte di Paolo Anesa, che insieme alla moglie Mabel Mistri gestisce la panetteria «La spiga d'oro», tra piazza Vittorio e la basilica. «Da sempre prepariamo la "cruca" – racconta Paolo – e le richieste negli ultimi anni sono aumentate. Quest'anno il mio assistente, Giovanni Pesenti, mi ha suggerito di riproporre l'antica ricetta dei fratelli Motta, che lui aveva scoperto aiutando il padre Felice, morto due anni fa e fornaio a Gandino per una trentina d'anni». La «cruca Motta» è una felice riscoperta. Angelo e Pietro Motta erano due fratelli, fornai sino al primo Dopoguerra, che gestivano due negozi in paese, uno in contrada Cerioli (dietro il battistero) e un altro in fondo al sagrato, dove oggi è attivo «Il fornaio» dei fratelli Imberti, pure noto per la produzione della «cruca», insieme ai Fratelli Persico di via Mirandola e ai Fratelli Picinali di via IV Novembre. In paese, solo nella Settimana Santa, si sfornano circa due quintali di prodotto. «La ricetta di Angelo Motta – spiega Giovanni Pesenti – presenta accorgimenti particolari. Non veniva preparata da circa 20 anni e la mia famiglia conserva ancora i vecchi stampi in ferro utilizzati nel forno dove mio padre ha operato fino ai primi Anni ‘90».

Autore: 

G. B. G.

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