«La Cena internazionale segno di amicizia»

Marocchini e senegalesi entusiasti dell'iniziativa vicariale di Gandino

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Data pubblicazione: 

04/12/2007
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Ha avuto grande successo a Gandino la Cena internazionale, organizzata nell'ambito della Settimana vicariale della Carità, voluta dalle parrocchie di Gandino, Barzizza, Cirano Leffe, Peia, Cazzano e Casnigo e coordinata dalla Caritas locale.
L'iniziativa, che già lo scorso anno aveva raccolto molti consensi a Peia, si è svolta al nuovo oratorio Sacro Cuore di Gandino, dove gli organizzatori, coadiuvati dal Gruppo missionario parrocchiale e da altri volontari, hanno proposto una serata in grande stile.
Nel tardo pomeriggio è stato proiettato al cinema teatro Loverini il film Azur e Asmar, favola a cartoni animati che narra dell'amicizia fra un bambino europeo e uno nordafricano. Alla proiezione ha fatto seguito il buffet, che nelle ampie sale della struttura inaugurata lo scorso maggio ha trovato collocazione ideale. Erano presenti, in grande maggioranza, rappresentanti delle comunità straniere della Val Gandino. Particolarmente attivi gli immigrati di origine marocchina, che hanno allestito dei punti di distribuzione del cibo particolarmente connotati con costumi, arredi e stoviglie provenienti dal Marocco.
Non è mancata la collaborazione festosa anche della comunità del Senegal, pure molto numerosa. Sui tavoli, oltre all'immancabile pasta italiana, erano presenti il cous-cous e il tajine marocchino, ma anche dolci assortiti, datteri e il tipico «the del deserto».
«È un'occasione per noi molto importante – ha detto Samad, originario del Marocco – in quanto ci consente di dialogare non soltanto con la comunità italiana, ma anche fra noi, cosa che spesso ci è difficile attuare perché siamo tutti impegnati al lavoro o a casa e non abbiamo luoghi di ritrovo abituali. La Caritas e le parrocchie hanno fatto un grande sforzo per offrirci gratuitamente questa festa e con tanta gioia abbiamo aderito, presentando le nostre tradizioni e i nostri costumi».
«La necessità di incontrarci – ha spiegato il senegalese Dia Cheikh Tidiane, che a Gandino è vicepresidente della Consulta degli stranieri – e di mettere in atto, insieme, iniziative di dialogo è essenziale, contribuisce senza dubbio a instaurare percorsi costruttivi ed evita incomprensioni. Tutte le culture, quella italiana e quelle dei Paesi da cui proveniamo, esprimono grandi valori di pace e amicizia».
I rappresentanti dei marocchini e quelli dei senegalesi hanno letto un breve saluto bilingue (in italiano e in arabo per i nordafricani e in italiano e wolof per i senegalesi), ringraziando le parrocchie e i volontari per la sensibilità e la volontà di dialogo dimostrate. Sono circolate anche alcune copie del periodico in lingua araba Annahda, che ha pubblicato un ampio resoconto della Cena Internazionale 2006 svoltasi a Peia e ha richiamato l'articolo che Bergamondo ha dedicato al direttore Abdelilah Najime, che vive in Bergamasca. I balli finali, animati da alcune volontarie, dal prevosto di Gandino monsignor Emilio Zanoli e dal nuovo curato don Alessandro Angioletti, hanno chiuso in allegria una serata di amicizia che tutti hanno chiesto di ripetere in futuro.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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