Visita d'eccezione, a Gandino, raggiunta nei giorni scorsi da alcuni tra i maggiori studiosi appartenenti a Cieta, associazione internazionale fondata nel 1954 per coordinare i metodi di lavoro impiegati dagli esperti di tessuti antichi delle più prestigiose istituzioni museali del mondo.
La sede dell'associazione è a Lione, in Francia, dove vengono catalogate le varietà tessili più pregiate, codificando procedure di tessitura ed eventuali tecniche di restauro e conservazione.
Ogni due anni l'associazione, che con 525 esperti rappresenta 34 nazioni, tiene riunioni internazionali per valutare i progressi realizzati nel campo della ricerca tessile. Quest'anno è toccato a Como, la città della seta, e l'ultimo dei quattro giorni di congresso ha riguardato Bergamo (con visita al Museo diocesano Bernareggi e a Città Alta) e poi Gandino. Qui gli esperti si sono soffermati in particolare nelle sacrestie della basilica, ammirando decine di paramenti sacri e tessuti, in alcuni casi ancora utilizzati per le funzioni più solenni, ma normalmente non visibili al pubblico. Il rettore del museo, Silvio Tomasini, ha fatto da guida al nutrito gruppo, del quale facevano parte studiosi provenienti da Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Belgio, Svizzera, India e Stati Uniti. Fra gli altri Christa C. Thurman, curatrice dei tessuti e conservatrice al celebre «The Art Institute» di Chicago; Marie Schoefer Masson, conservatrice generale e responsabile dei restauri del Museo del tessuto e delle arti decorative di Lione; Joyce Denney, collaboratrice della Columbia University e assistente al dipartimento di Arte asiatica del «Metropolitan museum of art» di New York; Ursula Karbacher, responsabile dei paramenti della cattedrale di Colonia in Germania.
Tra gli organizzatori anche Chiara Buss, studiosa che da circa 20 anni sta seguendo la collezione tessile gandinese. Gli studiosi hanno riservato particolare attenzione all'antico abito utilizzato ancor oggi per il simulacro della Madonna del Carmine nella chiesa di Santa Croce e si sono detti ammirati del valore e della buona conservazione del patrimonio gandinese.
La sede dell'associazione è a Lione, in Francia, dove vengono catalogate le varietà tessili più pregiate, codificando procedure di tessitura ed eventuali tecniche di restauro e conservazione.
Ogni due anni l'associazione, che con 525 esperti rappresenta 34 nazioni, tiene riunioni internazionali per valutare i progressi realizzati nel campo della ricerca tessile. Quest'anno è toccato a Como, la città della seta, e l'ultimo dei quattro giorni di congresso ha riguardato Bergamo (con visita al Museo diocesano Bernareggi e a Città Alta) e poi Gandino. Qui gli esperti si sono soffermati in particolare nelle sacrestie della basilica, ammirando decine di paramenti sacri e tessuti, in alcuni casi ancora utilizzati per le funzioni più solenni, ma normalmente non visibili al pubblico. Il rettore del museo, Silvio Tomasini, ha fatto da guida al nutrito gruppo, del quale facevano parte studiosi provenienti da Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Belgio, Svizzera, India e Stati Uniti. Fra gli altri Christa C. Thurman, curatrice dei tessuti e conservatrice al celebre «The Art Institute» di Chicago; Marie Schoefer Masson, conservatrice generale e responsabile dei restauri del Museo del tessuto e delle arti decorative di Lione; Joyce Denney, collaboratrice della Columbia University e assistente al dipartimento di Arte asiatica del «Metropolitan museum of art» di New York; Ursula Karbacher, responsabile dei paramenti della cattedrale di Colonia in Germania.
Tra gli organizzatori anche Chiara Buss, studiosa che da circa 20 anni sta seguendo la collezione tessile gandinese. Gli studiosi hanno riservato particolare attenzione all'antico abito utilizzato ancor oggi per il simulacro della Madonna del Carmine nella chiesa di Santa Croce e si sono detti ammirati del valore e della buona conservazione del patrimonio gandinese.
Data di inserimento:
10-10-2007