Lui tra i telai, lei sarta Sessant'anni d'amore

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Data pubblicazione: 

15/09/2007
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Giovanna Savoldelli e Giovanni Nodari
Amore e rispetto, ma soprattutto stima reciproca.
Su questi pilastri Giovanna Savoldelli detta «Ninì» e Giovanni Nodari hanno fondato i loro sessant'anni di matrimonio, che festeggeranno domani in modo semplice. Un pranzo, una fetta di torta con il loro unico figlio Antonio, la nuora Maria Cristina e la nipote Alice, nella loro casa di viale Rimembranze a Gandino.
Tutto iniziò il 16 settembre 1947, quando i due giovani si sposarono in basilica. Lui, classe 1919, impiegato in un'azienda tessile di Leffe, lei, classe 1920, abile sartina, lavorava in casa. Una storia sincera, iniziata alla fine degli Anni Quaranta, quando i due cominciarono a frequentarsi: lui frequentava la scuola di agraria del Patronato San Vincenzo, a Bergamo, si potevano vedere solo nel fine settimana. Sbocciò l'amore, poi lui dovette partire per la guerra, sul fronte orientale.
Un periodo che Giovanni ha sempre descritto come «bruttissimo»: deportato in Germania, riuscì a ritornare nel 1945. Fu allora che si riannodarono i fili dell'amore con la sua Ninì, fino al matrimonio, seguito dal pranzo al ristorante Makallè, in paese. Quindi un breve viaggio di nozze, in Trentino Alto Adige. Due anni dopo, nel '49, la nascita del figlio Antonio. «Sono due persone in gamba, i miei suoceri – spiega la nuora Maria Cristina –, hanno condotto una vita di lavoro, di fatica, di sacrifici. Domani parenti e amici li ringrazieranno».

Autore: 

Tiziano Piazza

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