Una croce sulla cima dello Sparavera

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Data pubblicazione: 

21/08/2007
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Da domenica scorsa sulla cima del monte Sparavera (1.369 metri sul livello del mare), in territorio di Gandino, domina una croce in marmo bianco, simbolo di fede, di pace e di tradizione.
La croce è stata inaugurata e benedetta alla presenza di una quarantina di persone, al termine di una Messa al campo celebrata da don Eleuterio Bertasa, padre monfortano originario di Peia. Don Eleuterio, che l'ha ricevuto in dono, ha voluto innalzare il simbolo del Cristianesimo in un punto dove oggi passeggiano escursionisti e gitanti e dove in passato transitavano i commercianti di panni lani e di bestiame provenienti dalla Valle Cavallina e dal lago di Iseo.
La croce, in marmo di Carrara, ha forma greco-cristiana, è alta 90 centimetri, con l'asta e le braccia profonde 40, poggia su un piedistallo in pietra locale alto 95 centimetri, costruito da un artigiano di Peia, ed è stata eretta per iniziativa degli «Amici della Croce». Sul marmo sono stato incise a scalpello le parole «Croce di vita», «Ave croce unica speranza. Anno Domini 2007». I viandanti che passeranno da quelle parti avranno un nuovo segno di riferimento per sostare in preghiera, per gli escursionisti sarà un nuovo punto topografico di orientamento da inserire nelle cartine della zona: la Croce dello Sparavera.
La località, posta sulle montagne che fanno da corona alla Valgandino, lo Sparavera è punto di incontro di sentieri che salgono da Peia e attraversano la Poiana e Monticelli, oppure provengono dalla Valle Piana e dalla Malgalunga passando per la zona degli alpeggi della Comunità Montana. È un punto panoramico da cui si godono vedute straordinarie sulla Valgandino e sul lago di Endine e la Val Cavallina. La croce rappresenta il secondo simbolo religioso posto su quelle montagne dopo la statua della Madonna collocata 12 anni fa sul Monte Pizzo alle spalle di Peia.

Autore: 

F. I.

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