Una rarità nel mondo equino: maschio e femmina in attesa di un nome.Si festeggia nella cascina di Felice Lanfranchi
È stata una vera sorpresa per chi li ha visti nascere: due puledri gemelli, un maschio e una femmina, spuntati timidamente a Gandino nella cascina di Felice Lanfranchi, 67enne di Casnigo.
Il parto gemellare è avvenuto il 28 luglio alle prime luci dell'alba e si tratta di un evento davvero raro per i cavalli. «Dopo il temporale della notte – racconta Lanfranchi – mi sono alzato di buon'ora come mia consuetudine e ho provato a chiamare Stella, ormai al termine della gravidanza, che per gli equini è di 11 mesi. Diversamente dal solito Stella non ha lanciato il suo nitrito di risposta e per questo ho verificato meglio dove fosse finita. Ho notato che era dolorante, sono riuscito ad accompagnarla in una zona riparata e, attorno alle 5, ha dato alla luce la femmina. Credevo fosse tutto finito, ma poco dopo è nato un secondo puledro, questa volta maschio».
Una vera sorpresa quindi anche se la situazione era piuttosto delicata perché c'era il rischio che i piccoli potessero avere gravi malformazioni. Infatti di solito quando ci si accorge che una cavalla è incinta di due puledrini, si cerca di farle portare avanti una sola gravidanza, cosa che spesso avviene anche in maniera naturale. A dare il crisma dell'eccezionalità al parto gemellare di Gandino è anche un altro aspetto: secondo Lanfranchi i due cavalli provengono dalla stessa sacca, sono cioè omozigoti. In pratica avviene una divisione delle cellule embrionali nei primi stadi di sviluppo, dando luogo a due feti identici, come nell'uomo.
Il professor Enrico Parmigiani, ordinario di clinica ostetrica e riproduzione animale dell'Università di Parma conferma l'eccezionalità dell'evento: «Un fatto raro, soprattutto perchè i due cavalli sono riusciti a sopravvivere alla gravidanza e alle prime, delicate, fasi successive al parto. La gravidanza gemellare a livello zootecnico è evento indesiderato, soprattutto per la salute della madre che può avere problemi seri».
La scienza ha addirittura provato a riprodurre in laboratorio quanto a Gandino è avvenuto in maniera naturale. Il 28 maggio 2003 nacque a Cremona la puledrina Prometea che aveva portato in grembo un embrione generato da alcune sue cellule clonate in laboratorio. Qui tutto invece è legato alla natura: dal concepimento, avvenuto in una stalla in località Guazza di proprietà degli allevatori Marchetti, sino al parto. Stella è una cavalla di 14 anni di razza aviglianese ed è al suo secondo parto: due anni fa era nata una femmina. Proviene da una «stirpe» molto forte, ha diverse sorelle ed è ancora vivente anche la nonna dei due puledrini. Stella è una cavalla operaia: «Non possiedo un trattore – spiega Lanfranchi – e lei mi è molto di aiuto per trasportare i carichi di fieno».
I due cavalli adesso sono l'attrazione principale per molti bambini che trascorrono le vacanze sul Farno. Finora non hanno ancora un nome: Lanfranchi ha preferito attendere qualche giorno per essere certo della sopravvivenza dei nuovi nati. Ora sono fuori pericolo e attendono un nome: chi ha un'idea può farsi avanti.
Il parto gemellare è avvenuto il 28 luglio alle prime luci dell'alba e si tratta di un evento davvero raro per i cavalli. «Dopo il temporale della notte – racconta Lanfranchi – mi sono alzato di buon'ora come mia consuetudine e ho provato a chiamare Stella, ormai al termine della gravidanza, che per gli equini è di 11 mesi. Diversamente dal solito Stella non ha lanciato il suo nitrito di risposta e per questo ho verificato meglio dove fosse finita. Ho notato che era dolorante, sono riuscito ad accompagnarla in una zona riparata e, attorno alle 5, ha dato alla luce la femmina. Credevo fosse tutto finito, ma poco dopo è nato un secondo puledro, questa volta maschio».
Una vera sorpresa quindi anche se la situazione era piuttosto delicata perché c'era il rischio che i piccoli potessero avere gravi malformazioni. Infatti di solito quando ci si accorge che una cavalla è incinta di due puledrini, si cerca di farle portare avanti una sola gravidanza, cosa che spesso avviene anche in maniera naturale. A dare il crisma dell'eccezionalità al parto gemellare di Gandino è anche un altro aspetto: secondo Lanfranchi i due cavalli provengono dalla stessa sacca, sono cioè omozigoti. In pratica avviene una divisione delle cellule embrionali nei primi stadi di sviluppo, dando luogo a due feti identici, come nell'uomo.
Il professor Enrico Parmigiani, ordinario di clinica ostetrica e riproduzione animale dell'Università di Parma conferma l'eccezionalità dell'evento: «Un fatto raro, soprattutto perchè i due cavalli sono riusciti a sopravvivere alla gravidanza e alle prime, delicate, fasi successive al parto. La gravidanza gemellare a livello zootecnico è evento indesiderato, soprattutto per la salute della madre che può avere problemi seri».
La scienza ha addirittura provato a riprodurre in laboratorio quanto a Gandino è avvenuto in maniera naturale. Il 28 maggio 2003 nacque a Cremona la puledrina Prometea che aveva portato in grembo un embrione generato da alcune sue cellule clonate in laboratorio. Qui tutto invece è legato alla natura: dal concepimento, avvenuto in una stalla in località Guazza di proprietà degli allevatori Marchetti, sino al parto. Stella è una cavalla di 14 anni di razza aviglianese ed è al suo secondo parto: due anni fa era nata una femmina. Proviene da una «stirpe» molto forte, ha diverse sorelle ed è ancora vivente anche la nonna dei due puledrini. Stella è una cavalla operaia: «Non possiedo un trattore – spiega Lanfranchi – e lei mi è molto di aiuto per trasportare i carichi di fieno».
I due cavalli adesso sono l'attrazione principale per molti bambini che trascorrono le vacanze sul Farno. Finora non hanno ancora un nome: Lanfranchi ha preferito attendere qualche giorno per essere certo della sopravvivenza dei nuovi nati. Ora sono fuori pericolo e attendono un nome: chi ha un'idea può farsi avanti.
Data di inserimento:
06-08-2007