Torta nuziale per tremila, con i Giovanelli

La rievocazione storica riempie la piazza.Abiti da sogno per 170 figuranti e musiche originali

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Data pubblicazione: 

03/07/2007
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Gli sposi alla loggia del salone della Valle, con la folla in piazza sullo sfondo
Gli sposi Nicola Castelli (alias Marco Servalli) e Giulia Giovanelli (Lia Aresi) davanti alla basilica
Katia e Massimo Sangalli con i figli Enrica e Daniele, in costume; A destra, la monumentale torta offerta in piazza
Gandino fra storia, tradizione e soprattutto tanta, tantissima gente.
Si è conclusa con la partecipazione di migliaia di spettatori (circa 3.000 persone nella sola serata di sabato) la terza edizione di «In Secula», manifestazione organizzata dalla Pro loco. La rievocazione storica ha fatto rivivere le nozze del 16 luglio 1569 fra Nicola Castelli e Giulia Giovanelli, rampolli di due ricche casate gandinesi. L'allestimento scenografico e i costumi (circa 170 i figuranti impegnati) hanno ricreato lo sfarzo di quegli anni, ostentato con orgoglio davanti alla basilica. Il corteo ha percorso alcune vie del centro, partendo da Palazzo Giovanelli.
Ad aprire l'ingresso sul sagrato della basilica dove si assiepava la folla è stato il clero, a cominciare dall'allora prevosto don Prospero Noris. A seguire, uno stuolo di sacerdoti, frati, chierici, nobili, notai, musicanti, cacciatori, cavalieri e soprattutto ricchi mercanti e nobili, che erano accorsi per l'irrinunciabile invito.
Pietro Gelmi e Bianca Bertocchi hanno introdotto con precise note storiche ogni personaggio, accompagnati da melodie originali del Cinquecento, eseguite da un gruppo di musici. Numerose le ovazioni che il pubblico ha dedicato ai costumi, con punte di particolare intensità per lo sposo Nicola Castelli (impersonato da Marco Servalli), giunto a cavallo ai piedi della scalinata centrale.
 
Il momento clou è stato naturalmente l'arrivo della sposa Giulia Giovanelli (Lia Aresi) a bordo di una carrozza antica trainata da cavalli, con un seguito di 10 damigelle d'onore e soprattutto un incredibile strascico di oltre 15 metri. L'abito è stato confezionato da Lori Baduini di Tagliuno, cui si sono affiancati anche Operà di Endine e le volontarie di Gandino Antonia Zenoni, Mariapia Servalli e Giuliana Bernardi. Il rito è stato celebrato con formule in lingua volgare, compresa la benedizione del letto coniugale allora in uso. Non sono mancati i balli: particolarmente applaudita l'esibizione delle damigelle. In scena anche giocolieri, mangiafuoco e saltimbanchi (provenienti da Isola Dovarese), con coreografie particolarmente suggestive.
Colpi di teatro anche per i doni: un pavone proveniente dall'India, un fagiano dell'Himalaya, ma anche un cinghiale (recato dagli arcieri del Gruppo storico Valgandino), rapaci addestrati per la caccia, un arazzo, un libro miniato, una stola con finimenti in oro, provenienti dalla dotazione del museo.
 
Il corteo, aprendosi a fatica un varco fra la folla, ha poi raggiunto la piazza del municipio, ove era allestito un monumentale trofeo nuziale, che ricopriva per intero la grande fontana di marmo bianco. Il pubblico ha potuto gustare il dolce (preparato con aromi di limone e cacao) unitamente all'«Elisir del '500», una semplice novità dissetante offerta dai locali pubblici della piazza.
Gli sposi hanno salutato la folla dalla loggia principale del salone della Valle, ricevendo applausi prolungati, estesi al presidente Pro loco, Lorenzo Aresi, al coordinatore Silvio Tomasini e a tutti i volontari.

Autore: 

Vi. B.

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