Vacanze, cure e tanto affetto

Le delegazioni e i gruppi mobilitati da anni per i soggiorni dei bambini

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Data pubblicazione: 

22/09/2006
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Sono numerose in provincia le delegazioni della fondazione «Aiutiamoli a vivere» che si occupa dell'accoglienza e del sostegno ai bambini della Bielorussia. Per spiegare l'esistenza di questo gruppo bisogna risalire al 1986, quando nella cittadina ucraina di Chernobyl si verificò il più grave incidente nucleare della storia. La nube radioattiva raggiunse tutta l'Europa, ma la zona più colpita fu la Bielorussia, dove un gran numero di adulti e bambini rimase contaminato, in un territorio che per secoli sarà inquinato.
«Aiutiamoli a vivere» offre un aiuto concreto ai bambini bielorussi che, grazie a un soggiorno, possono abbassare in modo significativo il tasso di cesio nel loro organismo. In Italia la vita dei bambini è così organizzata: lezioni scolastiche al mattino (con un insegnante che li accompagna dalla Bielorussia insieme a un interprete) e attività ricreative al pomeriggio (piscina, gite, corsi di italiano, ecc.). Vengono organizzate anche visite mediche (ottico, dentista, ecografia alla tiroide).
In Valgandino tre distinte delegazioni si sono coordiante e collaborano a più livelli. A Leffe gli sforzi dei volontari si concentrarono sui piccoli ospiti di un istituto, mentre a Casnigo e Gandino si preferì optare per bambini provenienti da famiglie.
Le storie che in questi anni si sono intrecciate sono innumerevoli.
A Gandino per esempio tutti ricordano «Gima», il piccolo Dimitri Kuksau, che fu operato per due volte presso la clinica di Ponte San Pietro per il ripristino funzionale dell'apparato uditivo. Una malformazione rilevata dagli esami di routine cui i bambini vengono sottoposti, un intervento delicato per il quale la gara di generosità nel comune seriano era stata commovente.
I costi necessari al viaggio e alle varie attività dei ragazzi non sono necessariamente a carico delle famiglie ospitanti: «Aiutiamoli a vivere» è per questo impegnato a reperire risorse grazie alla collaborazione di enti pubblici, associazioni, gruppi e singoli cittadini, anche con sottoscrizioni a premi.
A Gandino per esempio i volontari hanno organizzato «Calici di stelle» (una degustazione di vini pregiati) e una vendita di torte fatte in casa.
Ma l'attività non si limita soltanto all'accoglienza. «Aiutiamoli a vivere» ha organizzato negli anni un vero e proprio ponte di solidarietà. Per tutti i volontari dei vari comitati vengono allestiti i «Tir della speranza» che hanno portato in Bielorussia tonnellate di aiuti.
Sono migliaia i volontari che hanno raggiunto la Bielorussia per portare un aiuto concreto attraverso le vacanze di lavoro, ristrutturando asili, scuole e centri di accoglienza dell'infanzia. Grande emozione destò, sempre a Gandino la morte di Mascia, una piccola ospite, deceduta in Bielorussia pochi giorni prima del suo arrivo in Italia a causa di un avvelenamento da funghi.
Le associazioni dei paesi (alpini, pro loco, Avis, fanti e molti altri) sono in prima fila per aiutare la fondazione.

Autore: 

Gian Battista Gherardi

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