RadiciGroup, crescono margini e fatturato

Giro d'affari semestrale oltre i 600 milioni di euro. Entro l'anno avvio della produzione in Cina Il presidente Angelo Radici: «Dal miglioramento della posizione finanziaria, le basi per l'espansione»

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12/09/2006
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Angelo Radici, presidente e amministratore delegato del RadiciGroup
Nel primo semestre del 2006 il giro d'affari consolidato del RadiciGroup è salito dell'8,8% a 609,47 milioni di euro, con una previsione di crescita sull'intero 2006 superiore al 10%, quindi verso gli 1,2 miliardi
Il gruppo presieduto da Angelo Radici, e con il vicepresidente esecutivo Maurizio Radici che ha assunto il ruolo di riferimento delle varie business units, ha registrato al 30 giugno un margine operativo lordo di 46,4 milioni e prevede di chiudere l'esercizio con una crescita del 20% rispetto al 2005. Per margine operativo i risultati più positivi sono legati alla chimica e alle materie plastiche; stabili le fibre sintetiche, resta negativa la tendenza per la business unit tessile.
«Nel complesso sono segnali di un trend positivo a livello di gruppo che invita a confidare in una generale ripresa della situazione di bilancio» - sottolinea Angelo Radici, che attende un risultato in utile a fine anno. Prosegue intanto anche il miglioramento della posizione finanziaria netta consolidata del gruppo: entro fine anno l'indebitamento dovrebbe essere inferiore al 40%, con un recupero di 7 punti rispetto all'indebitamento 2005. «Via via che il rapporto tra esposizione finanziaria e capitale proprio migliorerà - commenta il presidente - riprenderemo strategie di investimento importanti, soprattutto in quei mercati che consentono livelli di redditività adeguati».
«La situazione è migliorata rispetto agli ultimi anni a livello finanziario: sono state gettate, quindi, le basi per una fase di rilancio ed espansione - continua -. Per il 2007 si prevedono miglioramenti sensibili non solo a livello di fatturato, ma anche di margine operativo e risultato operativo, pur in un contesto caratterizzato dagli alti costi delle materie prime».
Intanto nel primo semestre il gruppo ha registrato maggiori ricavi in quattro dei cinque settori in cui opera: più 7,8% le fibre che rappresentano il 47,5% del giro d'affari; più 17% la chimica che «vale» il 25,5% del fatturato; più 20% la plastica che contribuisce all'11,5% dei ricavi e più 15%, grazie agli aumenti tariffari, il comparto energia, che pesa per il 6,5%. Fa eccezione il tessile (meno 7-8% e un peso sul fatturato sceso al 9%).
Il RadiciGroup prosegue con un ritmo di investimenti in media di 50 milioni di euro all'anno. «Questo per la valorizzazione e l'impletazione dell'attività, per mantenere la competitività e la posizione di leader del mercato - dice Angelo Radici -. Non includiamo in questo caso eventuali acquisizioni importanti».
La recente vendita della Ralux (vedi articolo a lato) porterà a questo proposito nuove risorse («nell'ordine delle decine di milioni») che potrebbero essere destinate a operazioni straordinarie nella chimica e nella plastica. Si è invece fermata al momento la possibile acquisizione di Nylstar, il colosso del nylon controllato da Snia e Rhodia. «Siamo in una pausa di riflessione - dice Radici -. Le posizioni sulla valutazione erano distanti. Ora sono scaduti i termini della nostra esclusiva per la trattativa. Immagino che Snia valuterà altre opportunità».
Al di là delle possibili acquisizioni, tra i principali investimenti del gruppo figura l'aumento della capacità di polimerizzazione da 65 mila a 85 mila tonnellate a Novara, iniziato nel 2005 e concluso in questi giorni: un'operazione da 20 milioni di euro che ha compreso anche l'aggancio dello stabilimento allo scalo ferroviario per lo scambio merci. Nella plastica sono state installate nuove linee di estrusione con aumento della capacità produttiva a Chignolo e in alcuni stabilimenti esteri. A Casnigo è stato ampliato il magazzino caprolattame, che serve anche Villa d'Ogna, permettendo di gestire meglio le opportunità di mercato. Nell'energia sono stati effettuati potenziamenti delle centrali idroelettriche di Lenna (appena concluso) e Col di Mossa.
Tra i primi progetti pianificati per il 2007 ci sono interventi da 7-8 milioni per il miglioramento dell'efficienza e della capacità produttiva alla Texpro tre di Pistoia. E sta per andare in porto il progetto, sempre nella plastica, di avviare un impianto di compound (miscelazione) in Cina. «All'inizio abbiamo cercato un partner, ma alla fine abbiamo preferito creare una nostra società - spiega Radici -. Inzieramo la produzione entro fine anno in locali presi in affitto a nord di Shanghai. Puntiamo sulla richiesta del mercato locale e iniziamo con questo primo passo per vedere poi gli sviluppi futuri. Siamo comunque ottimisti».

Autore: 

Stefano Ravaschio

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