Monte Farno Vandali in azione Persi 30 mila litri d'acqua

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03/08/2006
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Trentamila litri d'acqua andati persi, giorni di lavoro dei volontari resi vani. Sul Monte Farno, a Gandino, si è consumato nella notte fra lunedì e martedì l'ennesimo atto vandalico: la trovata dei soliti ignoti, però, ora mette in serie difficoltà l'alpeggiatore della malga Pergallo.
«Qualcuno ha tagliato di nascosto la gomma della vasca allestita nei giorni scorsi per far abbeverare il bestiame. Così, ora non c'è più acqua», spiega Giancarlo Moioli, responsabile del Servizio antincendio e Protezione civile della Comunità montana Valle Seriana. «Il brutto scherzo di qualcuno che non aveva niente di meglio da fare – continua Moioli – ora crea difficoltà al bestiame e rende vana l'opera dei volontari che nei giorni scorsi avevano pompato l'acqua in quota». La malga Pergallo, come quella della Montagnina, è di proprietà della Comunità montana Valle Seriana: nelle sue vicinanze pascolano una novantina di bovini e 27 cavalli. A causa della siccità, abbeverare il bestiame era diventato sempre più difficile: gli operatori della Squadra antincendio di Gandino sono quindi intervenuti. A metà luglio, come già era avvenuto l'anno scorso, hanno allestito una vasca a 1.600 metri di quota, sul sentiero che porta alla Croce, e l'hanno riempita portando l'acqua da valle grazie a seicento metri di tubature. «Questa operazione è necessaria per fare sì che il bestiame non sia costretto a lunghi e faticosi spostamenti – aggiunge il responsabile dell'Ente –: in questo modo la produzione di latte non viene compromessa. Inoltre, la presenza degli animali è importante perché contribuisce a ridurre l'avanzare dell'incolto. Così si fa del bene all'ambiente nell'interesse di tutti». Ed è proprio per questo che il gesto dei vandali risulta ancora più odioso: «Nei pressi della Croce si snoda il sentiero che conduce alla Montagnina: è molto trafficato, soprattutto nel fine settimana. Già in passato alla malga avevamo trovato lucchetti rotti, danni vari. Di atti vandalici ne abbiamo sopportati parecchi, ma ora, con l'emergenza idrica, quello che è successo è veramente troppo». Così, mentre si studiano nuovi interventi per riparare il danno, giunge l'appello alla popolazione: «Chiunque abbia visto o sentito qualcosa, si rivolga alla Comunità montana – invita Moioli –. Se qualcuno ci può aiutare a individuare il colpevole, lo faccia».

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A. G.

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