Bazzana boom-boom e la Gandinese torna a vedere la salvezza. I destini della squadra rossonera ricominciano a intrecciarsi con quelli del suo bomber: questo ha ripreso a segnare, quella ha ritrovato la vittoria. Certo, c'era stato il 9-0 sul Colle dei Pasta, buono per rimpolpare i tabellini ma non le analisi: quelle dicevano che, nel 2006, i giocatori di Giorgio Gatti non avevano ancora vinto neppure una partita vera. Lacuna colmata domenica: 2-1 in casa del Real Franciacorta con doppietta del loro cannoniere simbolo.
Il quale era già l'attaccante dell'Eccellenza bergamasca più prolifico della stagione, ma adesso è divenuto il capocannoniere del girone C. Con lui, al vertice, l'irresistibile coppia gol del Castelcovati, Prandi-Cancelli: tutti con 15 reti, un numero importante per Mauro Bazzana. «Così tanti - ricorda il puntero di Leffe - non ne avevo mai fatti. Capocannoniere? Non lo sapevo, fa piacere, ma come sempre prima di tutto viene il bene della squadra». Come sempre. Però mettiamoci anche che la media-gol non è da tutti (su 20 presenze) e che anche le pagelle del lunedì sprizzano giudizi positivi, tanto da assegnargli posizioni altissime nelle classifiche dei migliori della categoria. «È che le cose stanno andando bene sotto tanti punti di vista: fisicamente mi sento a posto, l'ambiente è rimasto sereno anche quando stavamo scivolando all'indietro e tutto sommato penso di aver ripagato le aspettative della società, che quest'anno voleva qualcosa in più. A 24 anni, del resto, sono fra i più vecchi di questo gruppo giovane: logico che tutti si attendessero da me una stagione importante».
Tanto più che quest'anno, a Gandino, non c'è più Spampatti con i suoi gol, quelli che un giorno sospinsero i ragazzi di Giorgio Gatti sino al sogno playoff. «Lui era straordinario per la nostra categoria, logico che la squadra giocasse in sua funzione. Però il mister ha insistito con la sua filosofia a prescindere dagli interpreti: magari un po' meno spregiudicata, però sempre votata alla costruzione». Tutto vero, anche se i numeri rossoneri dicono che dietro Bazzana c'è il vuoto: dai suoi 15 gol ai 5 di Masserini e ai 3 di Baratelli. «Niente di cui stupirsi: gioco da unica punta centrale supportato da due mezze punte, logico che a me capitino molte più occasioni rispetto ai compagni. Che devo solo ringraziare per tutte le palle-gol che mi recapitano».
E così ora può viaggiare verso quota 20 reti («Si, mi piacerebbe arrivarci») e un ulteriore traguardo, i 25 anni, quelli dello svincolo. «Li compirò il 15 maggio e come regalo vorrei che la nostra stagione fosse già finita: vorrebbe dire essersi salvati evitando i playout. Il resto è ancora tutto da scrivere: adesso il pensiero è rivolto interamente a questo campionato (l'8° alla Gandinese), che voglio chiudere al meglio. C'è tempo, per meditare sul futuro».
Il quale era già l'attaccante dell'Eccellenza bergamasca più prolifico della stagione, ma adesso è divenuto il capocannoniere del girone C. Con lui, al vertice, l'irresistibile coppia gol del Castelcovati, Prandi-Cancelli: tutti con 15 reti, un numero importante per Mauro Bazzana. «Così tanti - ricorda il puntero di Leffe - non ne avevo mai fatti. Capocannoniere? Non lo sapevo, fa piacere, ma come sempre prima di tutto viene il bene della squadra». Come sempre. Però mettiamoci anche che la media-gol non è da tutti (su 20 presenze) e che anche le pagelle del lunedì sprizzano giudizi positivi, tanto da assegnargli posizioni altissime nelle classifiche dei migliori della categoria. «È che le cose stanno andando bene sotto tanti punti di vista: fisicamente mi sento a posto, l'ambiente è rimasto sereno anche quando stavamo scivolando all'indietro e tutto sommato penso di aver ripagato le aspettative della società, che quest'anno voleva qualcosa in più. A 24 anni, del resto, sono fra i più vecchi di questo gruppo giovane: logico che tutti si attendessero da me una stagione importante».
Tanto più che quest'anno, a Gandino, non c'è più Spampatti con i suoi gol, quelli che un giorno sospinsero i ragazzi di Giorgio Gatti sino al sogno playoff. «Lui era straordinario per la nostra categoria, logico che la squadra giocasse in sua funzione. Però il mister ha insistito con la sua filosofia a prescindere dagli interpreti: magari un po' meno spregiudicata, però sempre votata alla costruzione». Tutto vero, anche se i numeri rossoneri dicono che dietro Bazzana c'è il vuoto: dai suoi 15 gol ai 5 di Masserini e ai 3 di Baratelli. «Niente di cui stupirsi: gioco da unica punta centrale supportato da due mezze punte, logico che a me capitino molte più occasioni rispetto ai compagni. Che devo solo ringraziare per tutte le palle-gol che mi recapitano».
E così ora può viaggiare verso quota 20 reti («Si, mi piacerebbe arrivarci») e un ulteriore traguardo, i 25 anni, quelli dello svincolo. «Li compirò il 15 maggio e come regalo vorrei che la nostra stagione fosse già finita: vorrebbe dire essersi salvati evitando i playout. Il resto è ancora tutto da scrivere: adesso il pensiero è rivolto interamente a questo campionato (l'8° alla Gandinese), che voglio chiudere al meglio. C'è tempo, per meditare sul futuro».
Data di inserimento:
15-03-2006