Gandino riscopre i gioielli della Basilica

Stasera la presentazione dei restauri condotti su dieci dipinti di proprietà della parrocchia.Il prevosto: occasione culturale, ma anche via per ritrovare il messaggio custodito dall'arte sacra

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18/02/2006
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La pala di San Nicola proveniente dalla chiesa di Santa Croce
Arte e musica nella Basilica di Gandino per festeggiare il ritorno all'originario splendore di ben 10 dipinti: questa sera alle 20,45 nella splendida cornice barocca della Basilica gandinese di Santa Maria Assunta, saranno presentati al pubblico una serie di importanti restauri condotti di recente su un gruppo significativo di dipinti di proprietà della parrocchia di Gandino e provenienti dalla Basilica, dal Museo di Arte Sacra e da alcune chiese sussidiarie del paese.
Una «campagna» di interventi che ancora una volta conferma l'impegno della parrocchia di Gandino nella tutela della sua straordinaria ricchezza artistica: «Con questa operazione – spiega Silvio Tomasini, curatore del Museo della Basilica – Gandino si conferma come una realtà che, proprio perché particolarmente ricca di storia e di arte, è sempre molto attenta alla conservazione e alla valorizzazione dei tesori distribuiti sul suo territorio. Questi restauri, che fanno dunque parte dell'ordinaria amministrazione di un grande patrimonio come quello gandinese, sono stati realizzati tra il 2004 e il 2005, anche grazie alla lungimiranza e al contributo economico importante della parrocchia di Gandino, che se ne è assunta in buona parte l'onere».
L'impegno della parrocchia nell'ambito della conservazione, tuttavia, nasce anche dalla volontà di valorizzare la funzione pastorale e catechetica dell'opera d'arte: «Da anni portiamo avanti un programma pluriennale di restauri – sottolinea don Emilio Zanoli, prevosto di Gandino – anche nella convinzione che il recupero di queste opere sia un'occasione di approfondimento culturale, ma allo stesso tempo una via per ritrovare e rinnovare la dimensione pastorale e il messaggio cristiano custodito dall'arte sacra».
Protagoniste, dunque, questa sera, dieci opere tornate a risplendere grazie a una serie di delicati restauri che sono stati eseguiti da alcuni laboratori bergamaschi, sotto la supervisione di Amalia Pacia della Soprintendenza ai Beni Artistici di Milano, e che hanno richiesto un investimento complessivo di 40.000 euro.
Provengono dalla chiesa di San Giuseppe tre teleri seicenteschi di grandi dimensioni, restaurati dal laboratorio Restauro e Antichità grazie ai finanziamenti della parrocchia di Gandino e a un importante contributo della Fondazione Bergamasca Onlus. Dalla più importante delle chiese sussidiarie di Gandino, quella di Santa Croce, provengono invece ben cinque dipinti, sui quali ha operato il laboratorio Villa restauri. Tra di essi la bella pala di San Nicola , recuperata anche grazie al contributo della Provincia di Bergamo, due sopraporta e due piccoli dipinti restaurati dalla parrocchia di Gandino. E ancora: due dipinti ospitati nel Museo della Basilica e restaurati dal laboratorio Antonio Zaccaria in occasione dell'esposizione nell'ambito di importanti mostre bergamasche, dedicate a Ponziano Loverini (Gandino, 2004) e all'«Incanto di tessuti» (in corso al Museo storico fino al 26 febbraio).
Ritroverà infine posto in Basilica, dopo un'assenza di oltre 40 anni e un'accurata operazione di pulitura, il dipinto Circoncisione di Gesù , fino ad oggi conservato in Museo.
Tutti i dipinti restaurati saranno presentati al pubblico, questa sera, dal curatore del Museo della Basilica e dalla storica dell'arte Maria Elena Nardari che ne darà una lettura teologica e iconografica.
La serata, organizzata dalla parrocchia di Santa Maria Assunta e dal Gruppo Amici del Museo di Gandino, sarà anche allietata dal concerto del complesso d'ottoni dell'istituto musicale «Donizetti», che eseguirà brani di Monteverdi, Bach, Puccini, Gabrieli, Hazzel, Bird e Mussorgsky.

Autore: 

Barbara Mazzoleni

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