Sarà ricordato domani nella basilica di Gandino con un ufficio funebre monsignor Giovanni Maconi, prevosto vicario foraneo di Gandino per quasi un ventennio. A cinquant'anni dalla sua scomparsa sono ancora numerosi i gandinesi che lo ricordano con affetto. L'iscrizione posta all'ingresso della basilica di Santa Maria Assunta, con l'epigrafe «Al nostro amatissimo monsignor Giovanni Maconi, per la saggia collaborazione, per il paterno affetto, il clero, le autorità ed il popolo implorano l'eterna beatitudine da Dio giusto e misericordioso», racchiude con semplicità il pensiero della popolazione.
Giunto a Gandino nel 1938, dopo essere stato parroco di Serina, monsignor Maconi si prodigò verso i più bisognosi e fu promotore di opere sociali, quali ad esempio le scuole medie comunali, sorte alla fine degli Anni Quaranta, di cui fu nominato preside. Attento ed accorto alle nuove esigenze della Chiesa, provvide alla sistemazione dell'oratorio maschile, a cinquant'anni dalla costruzione.
La sua figura è legata a doppio filo alla costruzione della chiesa di Santa Maria degli Angeli, su un'altura di 1.100 metri, a più di un'ora di strada dal paese, tanto da venir ricordato come «il prevosto di Valpiana». La chiesa venne realizzata grazie all'incoraggiamento dell'energico sacerdote che ogni sabato mattina, a dorso di mulo, raggiungeva il cantiere dove moltissimi gandinesi prestavano la propria opera.
Stroncato da un male incurabile nelle prime ore del 15 febbraio 1956 all'ospedale di Gandino, sarà ricordato con un ufficio funebre che sarà celebrato domani alle 20,30 in basilica.
Giunto a Gandino nel 1938, dopo essere stato parroco di Serina, monsignor Maconi si prodigò verso i più bisognosi e fu promotore di opere sociali, quali ad esempio le scuole medie comunali, sorte alla fine degli Anni Quaranta, di cui fu nominato preside. Attento ed accorto alle nuove esigenze della Chiesa, provvide alla sistemazione dell'oratorio maschile, a cinquant'anni dalla costruzione.
La sua figura è legata a doppio filo alla costruzione della chiesa di Santa Maria degli Angeli, su un'altura di 1.100 metri, a più di un'ora di strada dal paese, tanto da venir ricordato come «il prevosto di Valpiana». La chiesa venne realizzata grazie all'incoraggiamento dell'energico sacerdote che ogni sabato mattina, a dorso di mulo, raggiungeva il cantiere dove moltissimi gandinesi prestavano la propria opera.
Stroncato da un male incurabile nelle prime ore del 15 febbraio 1956 all'ospedale di Gandino, sarà ricordato con un ufficio funebre che sarà celebrato domani alle 20,30 in basilica.
Data di inserimento:
15-02-2006