Tessuti sacri, il catalogo in una tesi

Museo della basilica: al lavoro una studiosa dell'Università di Parma

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08/09/2005
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Manuela Parati, 29 anni, di Pandino (Cremona), si è laureata alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Parma con una tesi sui paramenti sacri conservati nel museo della basilica di Gandino.
Il Paliotto dell’Assunta del XVI secolo.
Per due mesi le sale del museo della basilica di Gandino sono state la sua seconda casa. In una full immersion nel passato Manuela Parati, 29 anni, di Pandino (Cremona), ha analizzato i preziosi tessuti dei paramenti liturgici dal XV al XVII secolo per poi catalogarne un'ottantina nella sua tesi di laurea. Lo studio s'intitola «Paramenti sacri in Lombardia dopo la controriforma: la dotazione della basilica di Gandino». Dopo aver conseguito la laurea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali all'Università di Parma, oggi Manuela sta preparando una pubblicazione proprio sul suo lavoro di ricerca condotto in Valle Seriana.
A destare interesse nella giovane studiosa sono stati la storia religiosa e i legami commerciali intessuti nelle trame dei paramenti sacri. «La scelta di Gandino – spiega Manuela Parati –, oltre che dovuta ad alcune conoscenze sul posto, è stata determinata dalla possibilità di esaminare “de visu” e toccare con mano la straordinaria dotazione della basilica, una ricchezza di materiale, ben catalogato negli Anni Settanta, che è frutto di una cultura secolare non solo religiosa ma anche laica, connessa con l'attività produttiva e commerciale dei gandinesi, popolo di tessitori».
«L'indagine – racconta – è stata preceduta da due anni di preparazione di base con un corso frequentato a Firenze sulla storia dell'arte e della chiesa che mi ha consentito anche di effettuare dei raffronti con tessuti simili conservati in chiese di altre parti d'Italia. Ho notato delle analogie come ad esempio per il broccato rinvenuto anche nella cattedrale di Volterra e i damaschi di cui sono stati trovati campioni simili nel Milanese. Il frutto delle mie ricerche, oltre che costituire argomento della tesi, sarà il tema di un saggio che verrà pubblicato in una rivista specializzata. Questo anche per significare che il rapporto con Gandino non si fermerà alla tesi di laurea ma proseguirà anche in futuro perché la dotazione del museo offre ampio spazio per ulteriori ricerche e approfondimenti». I risultati e le novità emersi dallo studio della ricercatrice verranno illustrati nel corso di una serata organizzata dal Gruppo Amici del Museo, nei prossimi mesi.
I paramenti liturgici di Gandino, ancora oggi utilizzati per le celebrazioni solenni, quali la processione del Corpus Domini, sono stati anche meta di visite da parte degli allievi di un corso di formazione per restauratori di tessuti, primo nel suo genere in Italia, organizzato dalla Regione Lombardia in collaborazione con l'Enaip di Botticino con cui la parrocchia di Gandino ha avviato un rapporto di collaborazione.
Tre aspiranti restauratrici hanno potuto svolgere sul posto uno stage estivo destinato al restauro e alla conservazione di una cinquantina di paramenti (attività un tempo svolta dalle suore). Dopo il restauro i preziosi tessuti di Gandino saranno esposti in una mostra che verrà allestita dal 27 novembre 2005 al 27 febbraio 2006 a opera dell'Accademia Carrara e dal Museo storico di Bergamo, nel chiostro di San Francesco in Città Alta.
La mostra, dal titolo «L'incanto dei tessuti: trame di vita a Bergamo tra Settecento e Ottocento», offrirà l'occasione per valorizzare i preziosi tessuti di Gandino e rinnovare l'interesse verso il ricco patrimonio di arredi, paramenti e opere d'arte conservati nel museo.

Autore: 

Franco Irranca

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