Pubblico delle grandi occasioni alla rievocazione storica della visita apostolica
Si è rivissuta una pagina del Cinquecento, sabato scorso a Gandino, dove è stata proposta la rievocazione della visita apostolica del cardinale Carlo Borromeo alla parrocchia di S. Maria Assunta.
Più di cento tra attori e figuranti, in costumi dell'epoca (numerosi provenienti dal Museo parrocchiale di arte sacra di Gandino), hanno dato vita allo spettacolo che si è svolto nella maestosa scenografia del sagrato e della basilica, ideale sfondo per l'evento che ha catturato l'attenzione e l'interesse del pubblico, accorso numeroso all'appuntamento e rimasto per tutto il tempo disciplinato dietro le transenne.
All'imbrunire è iniziata la lunga sfilata dei personaggi che le voci fuori campo (quelle di Bianca Bertocchi e del marito Pietro Gelmi, lo storico che ha ricostruito, sulla base delle cronache del tempo, l'entrata in paese dell'insigne visitatore accolto con grande solennità dalla comunità gandinese) hanno dettagliatamente descritto in testa il clero delle parrocchie della vicaria, i maggiorenti del borgo, le famiglie magnatizie (tra cui quelle dei Giovanelli, degli Scarpa, degli Alessandrini-Noris, dei Caccia, dei Castelli-Rizzoni e altre), dame cavalieri, uomini di scorta armati e il popolo, tutti rigorosamente vestiti con gli indumenti del tempo e compiutamente calati nella parte.
Il cardinale, con in testa l'ampio «galèro» (il copricapo con ai lati i fiocchi cardinalizi), giunto sopra un biroccio trainato da un cavallo, si è assiso all'entrata della chiesa, ha accolto e salutato tutti con la benedizione per poi rientrare nella casa parrocchiale. La rappresentazione storica, dunque, grazie alla dovizia dei costumi e all'apparato scenico, allestito con cura da Silvio Tomasini, ha suscitato ammirazione e interesse da parte di un folto pubblico.
La manifestazione, che si è svolta nell'ambito di «In saecula», è stata preceduta e si è conclusa, alla luce delle torce, dallo spettacolo degli sbandieratori di Isola Dovarese.
Più di cento tra attori e figuranti, in costumi dell'epoca (numerosi provenienti dal Museo parrocchiale di arte sacra di Gandino), hanno dato vita allo spettacolo che si è svolto nella maestosa scenografia del sagrato e della basilica, ideale sfondo per l'evento che ha catturato l'attenzione e l'interesse del pubblico, accorso numeroso all'appuntamento e rimasto per tutto il tempo disciplinato dietro le transenne.
All'imbrunire è iniziata la lunga sfilata dei personaggi che le voci fuori campo (quelle di Bianca Bertocchi e del marito Pietro Gelmi, lo storico che ha ricostruito, sulla base delle cronache del tempo, l'entrata in paese dell'insigne visitatore accolto con grande solennità dalla comunità gandinese) hanno dettagliatamente descritto in testa il clero delle parrocchie della vicaria, i maggiorenti del borgo, le famiglie magnatizie (tra cui quelle dei Giovanelli, degli Scarpa, degli Alessandrini-Noris, dei Caccia, dei Castelli-Rizzoni e altre), dame cavalieri, uomini di scorta armati e il popolo, tutti rigorosamente vestiti con gli indumenti del tempo e compiutamente calati nella parte.
Il cardinale, con in testa l'ampio «galèro» (il copricapo con ai lati i fiocchi cardinalizi), giunto sopra un biroccio trainato da un cavallo, si è assiso all'entrata della chiesa, ha accolto e salutato tutti con la benedizione per poi rientrare nella casa parrocchiale. La rappresentazione storica, dunque, grazie alla dovizia dei costumi e all'apparato scenico, allestito con cura da Silvio Tomasini, ha suscitato ammirazione e interesse da parte di un folto pubblico.
La manifestazione, che si è svolta nell'ambito di «In saecula», è stata preceduta e si è conclusa, alla luce delle torce, dallo spettacolo degli sbandieratori di Isola Dovarese.
Data di inserimento:
05-07-2005