Va in onda domani nel centro storico la rievocazione dell'arrivo della visita di San Carlo Borromeo E oggi la tradizionale «Corsa de öf» che si concluderà con una grande frittata al parco comunale
Tradizioni e ricerca storica per rilanciare il turismo e far conoscere Gandino, con il suo prezioso patrimonio di arte e cultura, ai bergamaschi, e non solo loro. Ci fu un tempo, non molto lontano (all'incirca mezzo secolo fa), in cui il paese oltre che borgo importante nel settore laniero, era apprezzato anche come centro di turismo invernale ed estivo. I campi da sci della conca del Farno erano meta di bergamaschi e milanesi che, per fare qualche discesa lungo i pendii della montagna, salivano a piedi fino alle piste preceduti dai «portatori» con fasci di sci sulle spalle. Poi fu costruita la seggiovia e i prati del Farno furono più a portata di mano per famiglie e gite fuori porta.
Negli alberghi del paese trascorrevano le ferie estive i villeggianti provenienti dalla pianura, mentre gli amanti della cultura volgevano la loro attenzione alle chiese e ai palazzi, apprezzandone i pregi e la storia. Poi venne il lento, ma inesorabile declino delle stazioni sciistiche dell'alta valle che relegarono gli impianti di Gandino nel dimenticatoio e la fama del paese tornò a concentrarsi sull'arte della lana e sul nascente artigianato. Solo ultimamente il paese ha cercato di reagire, di rimuovere la nomea di «nobile decaduta» per offrire un'immagine di sé rinnovata nei motivi di interesse e di attrazione, progettando nuove iniziative e rivalutando il patrimonio d'arte e di storia che l'ha caratterizzata nel passato.
Questo è il senso del programma di manifestazioni, proposto per il secondo anno, che va sotto il titolo di «In secula» (con il dittongo volutamente trascurato), a indicare il legame e la continuità tra passato e presente, tra le antiche e le moderne risorse per il rilancio del paese.
Anche l'edizione 2005 di «In secula» si annuncia ricca di iniziative e di spettacoli tra lo storico e il folkloristico, all'insegna della tradizione e della cultura, per offrire al paese più di un motivo di richiamo e di partecipazione. Pro loco, Comune e parrocchia, con il patrocinio della Provincia e della Comunità montana, ripropongono una «tre giorni» di festa con diverse conferme e alcune novità.
L'esordio sarà stasera alle 20,30 con la «Corsa de öf», manifestazione podistica ormai consolidata e imitata, riportata in auge dall'Atalanta Club Valgandino. Si chiama così l'originale gara sportivo-folkloristica nata 74 anni fa dall'idea di due amici, Renzo Archetti e Giovanni Bonazzi, allora diciottenni, che nel lontano 1931 diedero vita a una scommessa passata alla cronaca e poi divenuta tradizione. Due i concorrenti: uno deve percorrere a piedi il tratto che collega Gandino a Fiorano al Serio attraverso il ponte del Serio e ritorno (poco più di 12 chilometri); l'avversario, invece, deve raccogliere, una per una, cento uova poste a un metro l'una dall'altra lungo via Dante, su un percorso di poco più di 10 chilometri. Vince chi porta a termine il suo compito in meno tempo. La prima edizione fu vinta da Archetti, impegnato nel percorso a piedi da Gandino a Fiorano. Da allora la curiosa disfida si rinnova secondo un rituale codificato in regole precise e severe cui sovrintende l'Atalanta Club Valgandino che organizza la manifestazione.
La gara prende il via alle 20,30 al rintocco dato dall'orologio del palazzo comunale; il punto di partenza è in corrispondenza dello zampillo laterale della fontana. Il centesimo uovo è collocato all'altezza del limite perimetrale della chiesa di Santa Croce. I vincitori vengono iscritti nell'albo d'oro della manifestazione. Al termine della gara con le uova vengono confezionate enormi frittate offerte in assaggio al pubblico nel parco comunale, dove la serata si conclude con una sagra popolare all'insegna di musica e danze. Domani, invece, nel centro storico andrà in onda la rievocazione della visita apostolica a Gandino del cardinale Carlo Borromeo, poi divenuto Santo, nel 1575.
La rappresentazione verrà allestita sulla scorta dei documenti storici disponibili e grazie alla ricostruzione degli studiosi locali, con la partecipazione di centinaia di figuranti in costumi d'epoca originali, provenienti in parte dalla dotazione del museo della basilica di Gandino, e di gruppi folkloristici in abiti ed equipaggiamento medievali (sbandieratori, arcieri, dame e cavalieri).
Si formerà un corteo che attraverserà le vie del centro storico per concludersi nella piazza della basilica dove avrà luogo la storica rappresentazione che, due anni fa, aveva come oggetto l'atto di emancipazione del Comune dai feudatari Ficieni. Domenica, invece, solennità dei Santi patroni Valentino, Quirino, Flaviano e Ponziano, dopo la Messa delle 10,30 la Pro loco premierà con una medaglia d'oro un cittadino gandinese e un'associazione di volontari: l'ingegner Paolo Tomasini, che cura il sito Internet di Gandino, e il gruppo Koren Valgandino, che ha realizzato le due pareti di arrampicata artificiale poste nella palestra dell'oratorio.
Per l'occasione anche la parrocchia, nella ricorrenza della festività dei Santi Martiri patroni, conferirà un riconoscimento a don Giovanni Carnazzi e don Emilio Maier, nel 60° anniversario della loro ordinazione sacerdotale. La «tre giorni» si concluderà sul sagrato della basilica alle 20,30 con il concerto del civico corpo musicale.
Negli alberghi del paese trascorrevano le ferie estive i villeggianti provenienti dalla pianura, mentre gli amanti della cultura volgevano la loro attenzione alle chiese e ai palazzi, apprezzandone i pregi e la storia. Poi venne il lento, ma inesorabile declino delle stazioni sciistiche dell'alta valle che relegarono gli impianti di Gandino nel dimenticatoio e la fama del paese tornò a concentrarsi sull'arte della lana e sul nascente artigianato. Solo ultimamente il paese ha cercato di reagire, di rimuovere la nomea di «nobile decaduta» per offrire un'immagine di sé rinnovata nei motivi di interesse e di attrazione, progettando nuove iniziative e rivalutando il patrimonio d'arte e di storia che l'ha caratterizzata nel passato.
Questo è il senso del programma di manifestazioni, proposto per il secondo anno, che va sotto il titolo di «In secula» (con il dittongo volutamente trascurato), a indicare il legame e la continuità tra passato e presente, tra le antiche e le moderne risorse per il rilancio del paese.
Anche l'edizione 2005 di «In secula» si annuncia ricca di iniziative e di spettacoli tra lo storico e il folkloristico, all'insegna della tradizione e della cultura, per offrire al paese più di un motivo di richiamo e di partecipazione. Pro loco, Comune e parrocchia, con il patrocinio della Provincia e della Comunità montana, ripropongono una «tre giorni» di festa con diverse conferme e alcune novità.
L'esordio sarà stasera alle 20,30 con la «Corsa de öf», manifestazione podistica ormai consolidata e imitata, riportata in auge dall'Atalanta Club Valgandino. Si chiama così l'originale gara sportivo-folkloristica nata 74 anni fa dall'idea di due amici, Renzo Archetti e Giovanni Bonazzi, allora diciottenni, che nel lontano 1931 diedero vita a una scommessa passata alla cronaca e poi divenuta tradizione. Due i concorrenti: uno deve percorrere a piedi il tratto che collega Gandino a Fiorano al Serio attraverso il ponte del Serio e ritorno (poco più di 12 chilometri); l'avversario, invece, deve raccogliere, una per una, cento uova poste a un metro l'una dall'altra lungo via Dante, su un percorso di poco più di 10 chilometri. Vince chi porta a termine il suo compito in meno tempo. La prima edizione fu vinta da Archetti, impegnato nel percorso a piedi da Gandino a Fiorano. Da allora la curiosa disfida si rinnova secondo un rituale codificato in regole precise e severe cui sovrintende l'Atalanta Club Valgandino che organizza la manifestazione.
La gara prende il via alle 20,30 al rintocco dato dall'orologio del palazzo comunale; il punto di partenza è in corrispondenza dello zampillo laterale della fontana. Il centesimo uovo è collocato all'altezza del limite perimetrale della chiesa di Santa Croce. I vincitori vengono iscritti nell'albo d'oro della manifestazione. Al termine della gara con le uova vengono confezionate enormi frittate offerte in assaggio al pubblico nel parco comunale, dove la serata si conclude con una sagra popolare all'insegna di musica e danze. Domani, invece, nel centro storico andrà in onda la rievocazione della visita apostolica a Gandino del cardinale Carlo Borromeo, poi divenuto Santo, nel 1575.
La rappresentazione verrà allestita sulla scorta dei documenti storici disponibili e grazie alla ricostruzione degli studiosi locali, con la partecipazione di centinaia di figuranti in costumi d'epoca originali, provenienti in parte dalla dotazione del museo della basilica di Gandino, e di gruppi folkloristici in abiti ed equipaggiamento medievali (sbandieratori, arcieri, dame e cavalieri).
Si formerà un corteo che attraverserà le vie del centro storico per concludersi nella piazza della basilica dove avrà luogo la storica rappresentazione che, due anni fa, aveva come oggetto l'atto di emancipazione del Comune dai feudatari Ficieni. Domenica, invece, solennità dei Santi patroni Valentino, Quirino, Flaviano e Ponziano, dopo la Messa delle 10,30 la Pro loco premierà con una medaglia d'oro un cittadino gandinese e un'associazione di volontari: l'ingegner Paolo Tomasini, che cura il sito Internet di Gandino, e il gruppo Koren Valgandino, che ha realizzato le due pareti di arrampicata artificiale poste nella palestra dell'oratorio.
Per l'occasione anche la parrocchia, nella ricorrenza della festività dei Santi Martiri patroni, conferirà un riconoscimento a don Giovanni Carnazzi e don Emilio Maier, nel 60° anniversario della loro ordinazione sacerdotale. La «tre giorni» si concluderà sul sagrato della basilica alle 20,30 con il concerto del civico corpo musicale.
Data di inserimento:
01-07-2005