A giugno a Gandino la nuova casa di riposo

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Data pubblicazione: 

25/02/2005
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Sono in dirittura d’arrivo a Gandino i lavori relativi alla nuova Casa di Riposo, avviati nel 2001 dalla precedente Amministrazione e portati a termine dall’attuale Consiglio, presieduto dal dott. Giuseppe Mosconi. Si tratta di un’opera di indubbia rilevanza (è prevista una capienza da ben 150 posti letto, superiore agli otto milioni di euro l’investimento) che ha avuto un percorso sicuramente travagliato.
La scelta attuata alla fine degli anni ’90 dall’amministrazione targata Lega Nord di Marco Ongaro non trovava in effetti un riscontro positivo in larghe fasce della popolazione. Si trattava fra l’altro di abbattere la parte più recente della struttura esistente, nella quale erano stati investiti centinaia di milioni per la messa a norma negli anni immediatamente precedenti. Il progetto fu comunque portato avanti e nel 2002, con la nuova amministrazione e le nuove nomine nel Consiglio di Amministrazione (dopo le dimissioni in massa degli esponenti leghisti) si ritrovarono fra le mani un progetto di enormi proporzioni, che godeva sì di un cospicuo finanziamento regionale, ma che presentava grossi punti interrogativi, tanto che il cantiere nella primavera 2002 era stato bloccato. Sul tavolo del dott.
Mosconi e del Consiglio di Amministrazione (che in questi anni hanno davvero lavorato alacremente) sono arrivate le “patate bollenti” di perizie geologiche allarmanti per la stabilità della nuova strutture e carenze impiantistiche clamorose che hanno comportato, trattative, adeguamenti progettuali e strutturali e notevoli maggior oneri, tutti a carico dell’Ente. Il tutto con la spada di Damocle dell’eventuale perdita del finanziamento regionale qualora il progetto fosse stato nuovamente modificato o non fosse stato ultimato entro i tempi stabiliti. Il nuovo Consiglio d’Amministrazione non è comunque intervenuto soltanto per “salvare il salvabile” e portare a termine l’opera, ma si è attivato perché all’impegno finanziario particolarmente oneroso cui la Fondazione era sottoposta corrispondesse una nuova struttura in grado di offrire servizi adeguati ed essere sicuramente “competitiva”. “Limitarsi alla sola lungodegenza – afferma il dott.
Mosconi - creerebbe difficoltà: numerose sono le residenze sul territorio e l’assistenza domiciliare dell’anziano viene incentivata dai vari enti territoriali. L’obiettivo è stato quindi integrare alla lungodegenza alcune strutture a “rilevante valenza sanitaria”, per reparti qualificati di riabilitazione motoria, cura dell’Alzheimer, assitenza al coma vigile. Strutture che possono interagire con il Sistema ospedaliero tradizionale e riportare a Gandino una struttura sanitaria qualificata.”
I lavori dicevamo sono in dirittura d’arrivo, e la necessità di operare in una stagione più mite per gli ultimi interventi di tipo impiantistico consente di prevedere l’inaugurazione attorno al prossimo mese di giugno. “L’aspetto economico resta al momento preponderante e dar prospettiva ai nostri sforzi sono senza dubbio le scelte fatte a livello sanitario di cui dicevamo, uniti alla disponibilità dei locali attualmente occupati (annessi allo stupendo chiostro francescano da poco restaurato). La destinazione d’uso di questi locali deve ancora essere approfondita, ma è innegabile che essi rappresentano una risorsa primaria per consentire all’Ente di sostenere uno sforzo finanziario altrimenti improponibile”.

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