In bici fino alle vecchie miniere di lignite

La ciclovia della Valle Seriana si «allargherà» a Casnigo, Cazzano, Leffe, Peia e Gandino

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Data pubblicazione: 

10/03/2005
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Una ciclovia lungo cinque paesi. La pista ciclopedonale della Comunità montana Valle Seriana devia verso la Valgandino, fino alle vecchie miniere di lignite. La prossima settimana verrà presentato ai sindaci del cinque Comuni valligiani il progetto di massima, che prevede il prolungamento del tracciato verso Casnigo, Cazzano, Leffe, Peia e Gandino, per verificare la disponibilità delle Amministrazioni comunali a compartecipare alla spesa e definire nei dettagli i nuovi itinerari. Si potrà quindi procedere alla progettazione definitiva ed esecutiva e alla realizzazione dell'opera.
Per ora sono già stati presi accordi con il Comune di Casnigo, dove i percorsi sono stati individuati nelle loro linee generali: è prevista una pista ciclabile vera e propria che dalla località «Baia del Re», all'imbocco della Valgandino, si addentrerà nella Valle, sviluppandosi a mezza costa sulla sponda destra del Romna fino alla strada dei Carali, che sale a Casnigo, e alla zona della piscine. Dalla «Baia del Re» partirà anche un percorso pedonale che seguendo la sponda sinistra del Serio salirà al cimitero di Casnigo, anche se c'è da superare una zona franosa. Un terzo collegamento pedonale (non una vera e propria pista ciclabile, impossibile per via delle pendenze del terreno) collegherà l'area della cascina Somnés, nel Comune di Casnigo, sulla sponda sinistra del Serio, con il cimitero del paese, seguendo il tracciato di un vecchio sentiero comunale. La zona Somnés sarà raggiungibile anche da Vertova, dove arriva attualmente la pista ciclabile realizzata di recente dalla Comunità montana, attraverso un ponte in legno previsto nel progetto.
L'area di «Somnés» è di grande interesse: qui si trova infatti l'imbocco di una vecchia galleria che, passando sotto l'Agher di Casnigo, raggiungeva la zona delle piscine. L'ipotesi sarebbe quella di recuperare il tunnel, nei limiti che le condizioni del manufatto lo permetteranno, per creare un polo di interesse storico e turistico lungo la pista ciclabile, come è stato fatto con l'oasi naturalistica di Prato Alto (Albino) e il Parco paleontologico di Cene.
La galleria di «Somnés», tecnicamente definita di «traversobanco», è stata realizzata dalla Società italiana lavorazione ligniti e argille dei fratelli Placido, Nino e Mario Perani di Vertova, titolari del permesso di ricerca «Agro di Casnigo», con l'obiettivo di sfruttare i giacimenti sotterranei di lignite e di argilla, facilitarne il trasporto in superficie e agevolare la fuoriuscita delle acque che costituiva uno degli ostacoli maggiori ai lavori nelle miniere di lignite. La galleria, costruita tra il 1938 e il 1941 e lunga 1.500 metri, è stata scavata in parte nella roccia e nel conglomerato, in parte nell'argilla e rivestita con blocchi di calcestruzzo. Da essa si diramavano numerose gallerie laterali che raggiungevano i banchi di lignite alla cui estrazione lavorarono, nel periodo di massima produzione, fino a circa 500 minatori.
Il minerale veniva caricato su vagoncini che viaggiavano su binari Decauville, transitavano su una passerella in ferro gettata sul fiume Serio e venivano scaricati nei piazzali della ditta Perani, alla stazione ferroviaria di Vertova, dove la lignite veniva caricata sui vagoni. A metà degli anni '50 del Novecento, cessata l'estrazione del minerale, anche la galleria cessò la sua funzione e, agli inizi degli Anni Sessanta l'ingresso venne murato per ragioni di sicurezza. Da mezzo secolo attende quindi di essere riaperta al pubblico.

Autore: 

Franco Irranca

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