I colori dell’iride si addicono a Gandino. Abbiamo parlato del successo iridato di Andrea Sepe nel ciclismo downhill e ora dobbiamo parlare di una soddisfazione… mondiale, sempre in ambito ciclistico, che riguarda il gandinese Fabio Della Torre. A dire il vero Fabio non ha conquistato alcun titolo, ma possiamo certamente affermare che un pezzettino del bronzo mondiale conquistato a Verona dall’italiano Paolini nei mondiali assoluti di ciclismo su strada (con somma delusione per i favoriti Bettini e Cunego) è certamente suo.
Fabio Della Torre è stato infatti convocato quale massaggiatore della nazionale italiana di ciclismo, quella vera, quella che un tempo era di Coppi, Bartali, Gimondi, Moser e Saronni. Una soddisfazione importante che corona l’attività appassionata di questo trentunenne di Cirano, che ha iniziato per passione in veste di corridore. Un discreto passato da Allievo nella Gazzanighese e da Juniores alla San Marco Vertova, qualche buona prestazione, ma “non ero certo un campione” come afferma con assoluta tranquillità.
Appesa la bicicletta al chiodo il futuro sembra delinearsi non fra i tornanti delle salite del Giro d’Italia o le volate della Milano-Sanremo ma molto più “ovviamente” nella collaborazione con papà Daniele o con un breve apprendistato da carrozziere. Poi la scintilla: un corso di massaggio, le prime esperienze al seguito dei giovani ciclisti della Supermercati Massì di Bonate e soprattutto la scuola di massofisioterapia nel 1999. Qui entra in contatto con alcuni professionisti del settore, presenti al corso come docenti. Arrivano i primi inviti per qualche gara professionistica con le squadre della Lampre e della Polti, le formazioni che vantano quali uomini di punta il francese Virenque e l’allora campione del mondo Camenzind.
Entrambe le squadre propongono a Fabio un contratto: la scelta ricade sulla Lampre, che schiera lo spagnolo Astarloa nuovo campione del mondo (e il feeling con l’iride è a questo punto qualcosa più di una coincidenza) e il noto italiano Casagrande. Il resto è storia recente: a settembre il ct Ballerini dirama la convocazioni e non deve scegliere soltanto i corridori che vestiranno la maglia azzurra, ma anche tutti i preziosi collaboratori dello staff. Anche Fabio Della Torre riceve la lettera delle Federazione: il 3 ottobre, a Verona, c’è un appuntamento iridato per cinque massaggiatori e uno sarà gandinese.
“Una soddisfazione grande. Conoscevo già molti corridori, ma vivere i giorni del Mondiale è una cosa diversa. Amo molto il mio lavoro, mi da soddisfazione. E’ vero, durante la stagione siamo nomadi un po’ ovunque, e per questo devo ringraziare anche Daniela, la mia compagna, che mi garantisce serenità. Il lavoro di un massaggiatore inizia al mattino presto, almeno un’ora prima della sveglia degli atleti e dura fino al tramonto. Alla sera ciascun atleta viene massaggiato per almeno 50 minuti e a questo si aggiungono gli altri compiti di appoggio, anche durante la corsa”.
Un massaggio … mondiale
01-03-2005