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Cinque giorni, cinque nazioni, oltre 2.500 chilometri.
Prosegue senza intoppi e con l’entusiasmo dei novelli esploratori il lungo viaggio «On the Silk Road» (sulla Via della seta) di Roberto Picinali «Cato»di Gandino e Valeria Melocchi di Urgnano, partiti lo scorso 7 aprile alla volta della Cina. Il raid a quattro ruote di oltre quindicimila chilometri metterà a dura prova il «CatoBus». Un Fiat Ulysse attrezzato allo scopo, che porta innanzitutto un messaggio di solidarietà, promuovendo la raccolta di fondi a favore di Admo - per la donazione del midollo osseo - e di Emergency, nella cui sede di Hong Kong si chiuderà il raid, prima del rientro in aereo. Roberto Picinali «Cato» e Valeria Melocchi a Leopoli, in Ucraina Tutto all’insegna dello slogan «più love, meno stress», che segnala una vera e propria filosofia di vita di Cato, giovane cantautore che già vanta un discreto successo discografico. «In pochi giorni abbiamo attraversato mezza Europa - segnalano i due giovani da Brjansk in Russia attraverso il diario consultabile sul sito www.catoband.com –.
Gli scenari cambiano velocemente, segnalando contrasti e squilibri, ma mostrando anche aspetti di quotidiana umanità che ci interrogano e affascinano». Le prime tappe, in successione temporale, sono state Lubjana (Slovenia), Budapest (Ungheria), Leopoli (Ucraina), Pinsk (Bielorussia) e Brjansk (Russia).
«Dopo diciassette chilometri su una mulattiera in mezzo a villaggi rurali dell’Ucraina del Nord e quattro ore estenuanti di sosta in dogana – scrive Cato - l’umore non era di certo tra i più allegri, ma una volta oltrepassato il confine ed entrati in Bielorussia è come se ci fossimo catapultati vent’anni avanti: strade pulite, semafori a led, case solide e ben costruite. Andando verso Est il tempo ci ruba un’ora per ogni nazione, ma l’aspetto positivo c’è: noi viaggiamo sempre verso il sole ». In terra russa, Cato & Vale toccheranno in questi giorni Voronez e Saratov, prima di entrare in Kazakstan attraversando Uralsk, Alktobe, Shaljar, Aralsk, Qyzylorda, Turkestan, Taraz, Shu, Orap e Almaty. «Qui dovremo abbandonare il mezzo e, per questioni di permessi, proseguire in treno verso la Cina, come i vecchi viaggiatori.
Il 27 aprile contiamo di raggiungere Pechino, il 3 maggio Shanghai e il 6 maggio Hong Kong».
Il viaggio continua.