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I favori del meteo mettono la sordina alle polemiche nate a Gandino per lo sgombero neve sulla strada del Farno. Ora è normalmente percorribile, pronta ad accogliere gli escursionisti e i protagonisti della «Sciata matta», in programma oggi alle 11,30 lungo il discesone con mezzi di fantasia.
Come noto, un comunicato online dello Sci club Valgandino aveva addossato all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Elio Castelli la responsabilità del mancato sgombero. Il Comune in una nota aveva invece ribadito i termini dell’accordo che, dal 2013, garantisce per ogni stagione 2.500 euro di fondi comunali da unire ai 5.000 euro dello Sci club, provenienti dalla gestione di Rifugio Parafulmine e Baita dei Cornei, le strutture pubbliche della Comunità montana a servizio della pista della Montagnina.
Secondo il Comune, lo Sci club (che da sempre dispone in prima persona le operazioni di sgombero) avrebbe esaurito i fondi comunali, aggiungendovi solo in minima parte quelli di sua competenza. L’impressione è che il venir meno del gruppo di volontari che fino allo scorso anno gestivano il Rifugio Parafulmine (ora sostituiti da due gestori) abbia ristretto le risorse del sodalizio presieduto da Paolo Lanfranchi, che ha per questo puntato l’indice sul «Gratta e sosta» istituito dal Comune.
«Questi fondi – sottolinea il sindaco Castelli – sono vincolati all’ordinaria e straordinaria manutenzione e non alla neve. Lo abbiamo detto più volte, anche perché dovremmo poi provvedere allo sgombero neve anche lungo la strada che sale verso Valpiana e il Rifugio Malga Lunga». Una precisazione confutata da un nuovo comunicato online del gruppo di Lanfranchi, cui ha espresso sostegno anche Marco Ongaro, consigliere di minoranza della Lega.
«Lo Sci club – si legge – non ha mai siglato nessun accordo per più stagioni invernali a versare un importo di 5.000 euro per la pulizia della strada, onere invece che spetta al Comune vista l’introduzione del “Gratta e sosta”. La definizione di ordinaria e di straordinaria manutenzione non è un concetto interpretabile come qualcuno tenta di fare».