Vavassori, cento di questi Sondrio

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Data pubblicazione: 

14/09/2004
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L'avversaria porta bene al centrocampista, a segno in entrambe le occasioni: «Siamo partiti bene»Ovvio che due giornate siano troppo poche per lasciarsi trasportare da analisi trionfanti. Altrettanto ovvio che il campionato della Gandinese sia iniziato molto meglio di quello passato e che, di conseguenza, su nella valle coltivino la malcelata speranza che meglio si debba anche concludere.
Un anno fa, di questi tempi, i rossoneri annaspavano sul fondo della graduatoria, lì schiacciati da un avvio quantomai tribolato. Tre sconfitte iniziali, un solo pareggio nelle prime sei partite, l'agognata vittoria arrivata soltanto al settimo tentativo: 2-0 al Sondrio, reti di Brignoli e Vavassori. A dodici mesi di distanza, le cose paiono essersi messe decisamente meglio, con i quattro punti raccolti nelle due gare inaugurali (entrambe casalinghe) e la piccola soddisfazione di essere la squadra bergamasca attualmente più prolifica sotto porta (cinque reti, tra l'altro con cinque giocatori diversi).
Magari è proprio questo Sondrio, incontrato guarda caso domenica scorsa, che porta tanto bene al club del presidente Tonino Bosio: anche stavolta la gara interna con i valtellinesi ha fruttato la prima vittoria, ancora una volta fra i marcatori c'è il giovane centrocampista Giuliano Vavassori, cui il tecnico Giorgio Gatti ha consegnato la poltroncina del regista. «A saperlo - ci ride sopra lui - chiedevamo di trovarli alla prima giornata; e adesso spero che questo non rimanga il mio unico gol, come invece è successo l'anno scorso». Un anno non proprio intriso di grandi ricordi: «Avevo fatto un buon girone di andata, poi durante la sosta ho avvertito i primi sintomi della pubalgia e la mia stagione è finita a febbraio».
Una vera sofferenza, fisica e mentale, visti i batticuore cui la Gandinese costrinse i suoi fan (salvezza arrivata per il rotto della cuffia). E figuriamoci cosa avrà provato il giocatore, perché i giocatori, si sa, sugli spalti penano il doppio rispetto ai compagni impegnati sul terreno di gioco. «C'è stato un momento in cui erano quasi più gli infortunati che quelli che andavano in campo. Ma in tutto questo c'è stato anche un aspetto positivo: tanti ragazzi del vivaio sono stati buttati nella mischia e adesso si ritrovano qui con quella preziosa esperienza sulle spalle».
E oggi, per fortuna, sembra proprio tutta un'altra storia: «Siamo partiti bene, con la qualificazione in Coppa Italia e questi quattro punti in campionato. Che avrebbero potuto essere anche sei, se non avessimo preso gol all'ultimo minuto della prima giornata: il 2-2 con la Lora Lipomo equivale a due punti persi». Niente di cui crucciarsi, comunque, per questa Gandinese rimessa a nuovo: «Siamo aggressivi e determinati come in passato, probabilmente è la mentalità a essere cambiata. Mister Gatti ci sprona continuamente a provare a imporre il nostro gioco, a non rimanere sulle nostre subendo l'iniziativa altrui. I nuovi arrivati hanno portato anche maggiore qualità ed esperienza, adesso viene molto più facile impostare azioni e creare occasioni».
Adesso viene facile anche guardare con fiducia alla prossima trasferta di Renate, dove ad aspettare la baldanzosa pattuglia di Gandino ci sarà una delle probabili protagoniste del campionato: «Credo sia una delle poche rivali che avrà la Tritium, mentre noi non dobbiamo mai dimenticare che il nostro obiettivo si chiama salvezza. Quindi restiamo umili e andiamo a giocarcela con grande attenzione».

Autore: 

Gigi Di Cio

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