Val Gandino, un check-up per amministrare le risorse idriche

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18/06/2006
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È un'indagine ricca di numeri e suggerimenti per gli amministratori quella presentata di recente a Cazzano durante una serata aperta al pubblico, organizzata dal «Consorzio territorio e ambiente Valle Gandino». Autori dell'«Indagine idrogeologica del bacino della Valgandino, finalizzata alla razionalizzazione e gestione delle acque» sono stati Sergio Ghilardi ed Enrico Mosconi, dello studio «Gea» di Ranica. «Il loro lavoro – ha sottolineato il presidente del Consorzio Giuseppe Mosconi – ci mette a disposizione una serie di dati scientifici che ci aiuteranno a razionalizzare la distribuzione idrica su tutto il territorio della valle e ad avviare la ristrutturazione della nostra rete di acquedotti, usurata dal tempo e anche da carenze tecnologiche».
Il punto di partenza dell'indagine è l'inquadramento territoriale dei sei Comuni presi in considerazione: Gandino , Peia , Leffe , Cazzano , Casnigo e Colzate , la cui popolazione complessiva è passata dagli oltre 8 mila abitanti del 1961 ai 18 mila e 857 del 2005. I Comuni vivono nell'ambito del reticolo idrogeologico del Romna, il maggior corso d'acqua della valle, con tutta una serie di affluenti, o «tributari», di precipitazioni e temperature caratteristiche gandinesi.
E il reticolo non può usufruire - secondo l'indagine «Gea» - di una qualità dell'acqua buona in ogni punto della valle. Per quanto riguarda, infatti, sorgenti e pozzi (complessivamente 23), sono in condizioni buone Concossola, Fagioleda, Pra Serval (Gandino) e pozzo San Giuseppe (Leffe); scadenti Scapa éter e Tre fontane (Peia), tra lo scadente e il pessimo Dragone (Casnigo) e Corna noce (Colzate). Pessime invece le condizioni di Morina (Gandino) e Reggiolino (Cazzano). Vengono poi descritte le opere di captazione e di distribuzione del bacino di ogni singolo Comune e la disponibilità idrica di ciascuno, il consumo di litri al giorno pro capite che vedono in testa Gandino, con 256, seguita da Casnigo, a 231, Cazzano, a 223, Colzate, a 185, Leffe, 178, Peia, a 119. Oltre alle utenze civili vi sono quelle delle industrie che attingono per 18 litri al secondo dall'acquedotto mentre l'approvvigionamento autonomo, per sette aziende, è di 20 litri al secondo.
L'ultima parte dell'indagine riguarda gli interventi attuati dai Comuni (manutenzione straordinaria, monitoraggio, riduzione delle perdite, nuove captazioni) per ottimizzare il sistema acquedottistico: si va dalla ristrutturazione dell'acquedotto nel caso della Concossola, a Gandino, alla riduzione delle perdite della rete e al limitato uso del pozzo San Giuseppe, a Leffe; dall'incremento della risorsa idrica disponibile (a Peia), alla riduzione dell'approvvigionamento alla sorgente Dragone (Casnigo). Gli esperti della «Gea» hanno anche descritto la simulazione di una rete di distribuzione idrica applicata al comune di Gandino, finalizzata ad avere una conoscenza precisa e puntuale del funzionamento idraulico della rete, il controllo delle variabili interne del sistema (pressioni in rete, livelli dei serbatoi, consumi per il pompaggio), a conoscere i punti di criticità del sistema e a predisporre interventi migliorativi.

Autore: 

Franco Irranca

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