Una strada per salvare le cascine

Gandino, accordo tra il Comune e un privato che cederà il terreno per realizzarla. Gli edifici avranno così un accesso carrale

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Data pubblicazione: 

23/07/2004
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Il Comune di Gandino intende salvaguardare e valorizzare le vecchie baite e le cascine di montagna che, col passare del tempo, sono finite nell'abbandono (qualcuna anche in rovina).
È caso di un gruppo di fabbricati rurali (Ca' del fo, Cascina di mezzo, Ca' Master, Roccolo Perani e Roccolino) posti in località Monticelli, sopra Peia, e dei terreni annessi che appartengono al Comune ma che sono fondi interclusi in quanto non hanno un accesso carrale diretto sulla strada comunale posta lungo il confine tra i comuni di Gandino e di Ranzanico. Al fine di dotare i terreni di sua proprietà di un accesso carrale diretto dalla strada comunale e di realizzare un'area attrezzata ad uso pubblico per parcheggio o altro, l'Amministrazione comunale ha sottoscritto con un privato, proprietario di un'area confinante con quelle comunali, una permuta di terreni, deliberata all'unanimità dal Consiglio comunale. Il privato cederà al Comune una porzione di terreno di sua proprietà, 3.000 metri quadrati in tutto, dove sarà possibile realizzare la strada carrale che, dalla strada comunale, darà accesso ai fondi interclusi. In cambio riceverà dal Comune in comodato d'uso per 15 anni (a partire dal 1° giugno 2005) un fabbricato ex Eca, di proprietà comunale, attualmente sfitto, denominato Cascina Perani, e una porzione di terreno adiacente per una superficie complessiva di 4.500 metri quadrati.
Un accordo che il sindaco Gustavo Maccari ha definito vantaggioso per il Comune di Gandino, in quanto volto a valorizzare e rivalutare gli edifici e i terreni comunali e a renderne più agevole l'accesso.
Nella discussione seguita all'illustrazione delle opere, fatta dall'assessore Leonardo Motta, Sara Bonazzi, della minoranza Lega Nord, ha proposto tre emendamenti, due dei quali sono stati votati all'unanimità: la clausola che il privato non potrà cedere o sublocare a terzi il diritto di fruire dell'immobile avuto in comodato d'uso e l'obbligo della registrazione dell'atto notarile.
Non è stata accettata, invece, la clausola che prevedeva la suddivisione fra le parti delle spese relative ai frazionamenti.
«Sarebbe stata - ha precisato il sindaco Gustavo Maccari - una clausola troppo vincolante per il privato e se questi non l'avesse accettata sarebbe saltata la convenzione».
E, insieme alla convenzione, sarebbe andato perso il finanziamento di 71.000 euro a fondo perduto (sui 91.000 di costo complessivo dell'opera) erogati dalla Comunità montana Valle Seriana per la realizzazione della strada. Il voto conclusivo a favore della convenzione è stato unanime.

Autore: 

Franco Irranca

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