Una giornata dedicata alla vita: «Ascoltiamo i nostri bambini»

Tasso di natalità in crescita: nel 2006 l'anagrafe del paese ha registrato 63 bebè

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05/02/2007
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Un momento della manifestazione

Sarà perché da tempo si parla di natalità zero, sarà perché i giovani sono sempre meno, ma da qualche anno pare che le occasioni dedicate a festeggiare i nuovi nati aumentino sempre più. Diverse infatti le giornate previste dalle amministrazioni comunali sul territorio in cui si può assistere a riconoscimenti o piccoli doni destinati ai bimbi del comune venuti al mondo da qualche mese ed ai rispettivi neo-genitori.
IL 6 GENNAIO ci fu la “Festa del Dono” a Vertova, ieri è invece stato il turno di Gandino con la “Giornata della Vita”, organizzata dalla Parrocchia e dalla Scuola Materna ogni anno la prima domenica di febbraio. Il comune pare però non avere problemi di scarsa natalità. Come ha tenuto a sottolineare infatti il sindaco, Gustavo Maccari, i bimbi nati nel 2005 sono stati 59, di cui 6 extracomunitari, mentre nel 2006 sono stati ben 63, di cui dieci extracomunitari.
Una riflessione, però, che ha coinvolto aspetti ben più ampi della semplice constatazione del numero delle nascite: il primo cittadino ha infatti voluto evidenziare come sempre più spesso i ragazzi di oggi, bambini di ieri, siano coinvolti in episodi di cronaca: bullismo, vandalismo e baby gang sono fenomeni che tendono, purtroppo, ad interessare anche i ragazzini più piccoli. Un appello, quindi, lanciato ai neo genitori presenti nella sala della scuola materna di Gandino, per un’e du cazione migliore, improntata ai valori ed alla famiglia. «Il figlio che è nato o che deve nascere è un bene prezioso che chiede di essere ascoltato non solo al momento della sua nascita, ma per tutto l’arco della sua vita». Sono poi seguite le premiazioni a tutti i piccoli nati, chiamati uno ad uno dal sindaco e portati in braccio dai genitori ed un corteo, partito dalla scuola materna, che si è snodato fino in Basilica, fermandosi prima nella piazza comunale.
Qui i bambini delle varie sezioni hanno piantato 6 piccole alberelli come simbolo per la vita che nasce ed hanno intonato alcune canzoni, tra cui “Ci vuole un fiore” e “La vita è”. La riflessione sulla vita si è quindi conclusa in Basilica: qui l’organizzazione aveva allestito una vera e propria scenografia, collegata al tema della festa di quest’anno. Ai ragazzini della scuola materna era stata infatti narrata la storia di alcuni bambini che, giocando attorno ad un albero, detto “Gigante”, ne rompevano il tronco, al cui interno trovavano un libro misterioso. La metafora è stata utilizzata per avvicinare per la prima volta i piccoli ai valori della cristianità, correlati alla profonda importanza del rispetto della vita umana.

Autore: 

Elena Peracchi

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